Avere il giusto equilibrio dei valori di ferro è fondamentale per la salute del nostro organismo. In questo post parleremo della carenza di ferro sintomi, diagnosi, cause e rimedi naturali.
Ferro: il suo ruolo per l’organismo
Il ferro è un oligoelemento fondamentale per la vita:
- fa parte integrante della molecola dell’Emoglobina, dove lega l’Ossigeno in modo reversibile;
- è indispensabile per la produzione dei Globuli Rossi;
- serve per il trasporto dell’ossigeno nel sangue;
- è essenziale per l’attività respiratoria cellulare;
- serve per la replicazione cellulare;
- è fondamentale per costruire la struttura di tessuti ed organi.
Il suo bilancio metabolico viene attentamente controllato dall’organismo che si trova in un delicato equilibrio tra la necessità di accumulare sufficienti quantità di ferro per garantire un’adeguata eritropoiesi e quella di non accumularne quantità pericolose. Il meccanismo di controllo delle quantità di ferro nell’organismo consiste nel limitarne l’assorbimento e non attraverso la regolazione della sua escrezione.
Il ferro assunto con l’alimentazione
La dieta contiene in media circa 6 mg di ferro per ogni 1000 calorie. Tra i migliori alimenti ricchi di ferro assimilabile si annoverano la carne, il pesce, i fagioli, il tofu e i ceci. Per quanto riguarda la carne, fonte maggiore di ferro la si trova nel “diaframma”.
In condizioni normali circa il 10% del ferro presente nel cibo viene assorbito (1 mg/die) e ciò avviene a livello del duodeno e porzione prossimale del digiuno. Il pH elevato del succo pancreatico e agenti capaci di legare il ferro, come i fitati presenti nei cereali, i tannati nel tè, i carbonati, ossalati e fosfati, nonché i farmaci antiacidi, diminuiscono l’assorbimento del ferro, mentre agenti riducenti come l’acido ascorbico ne facilitano l’assorbimento. Nella dieta vegetariana l’alta concentrazione di fitati, ossalati e fosfati riduce quindi la già bassa disponibilità di ferro in questi soggetti.
Cos’è l’anemia
L’anemia è una condizione clinica caratterizzata dalla diminuzione della quantità totale di emoglobina (Hb) trasportata dai globuli rossi (o “eritrociti”) al di sotto dei valori di riferimento (sotto 13.5 g/dL in un maschio adulto o sotto i 12.5 g/dL in una donna adulta). La riduzione della concentrazione di emoglobina spesso è associata alla diminuzione del numero di eritrociti e dell’ematocrito. L’emoglobina contenuta all’interno degli eritrociti è necessaria al trasporto ed al rilascio dell’ossigeno dai polmoni al resto dell’organismo. Senza un sufficiente approvvigionamento di ossigeno, molti tessuti e organi in tutto l’organismo possono andare incontro ad eventi avversi. L’anemia da carenza di ferro è il tipo più comune di anemia.
Carenza di ferro sintomi e diagnosi
I sintomi da carenza di ferro più comuni sono: stanchezza, spossatezza, cefalea, diminuzione delle difese organiche, perdita di capelli, unghie fragili e opache, pallore della cute e delle mucose.
Le alterazioni del metabolismo del ferro si manifestano sia come malattie da carenza sia come malattie da eccessivo accumulo; la diagnostica di laboratorio in questo campo si avvale essenzialmente del dosaggio di sideremia, transferrinemia e ferritinemia:
- sideremia: nel siero, il ferro è prevalentemente veicolato dalla transferrina e trasportato agli organi di deposito ed al midollo osseo, per cui con il termine “sideremia”, si intende il dosaggio del ferro di trasporto, essendo la quota libera trascurabile. È utile per valutare lo stato delle riserve di ferro. I valori di riferimento variano a seconda dell’età e del sesso: ad esempio, per l’uomo: 80-170 μg/dL; per la donna: 60-140 μg/dL; per gli anziani: 40-80 μg/dL;
- transferrina sierica: la transferrina è sintetizzata dal fegato e nel plasma si lega agli ioni ferro rendendone possibile il trasporto nel circolo sanguigno ai vari organi, ad esempio: al tessuto muscolare, per la sintesi della mioglobina e al midollo osseo per la sintesi dell’emoglobina. E’ presente nel plasma in forma libera e in forma legata. Il parametro per misurarla è la capacità totale di legare il ferro (TIBC: Total Iron Binding Protein Capacity). In condizioni fisiologiche la transferrina viene saturata per il 30% circa: valori inferiori al 18% indicano uno stato ferro-carenziale; valori superiori al 50% indicano un sovraccarico di ferro;
- ferritinemia: la Ferritina è la forma di deposito tissutale del Ferro in eccesso, e piccole quantità sono presenti in circolo: il parametro della ferritinemia, è il più sensibile per evidenziare situazioni di carenza o accumulo di ferro, in quanto è in rapporto ai depositi di ferro nell’organismo. Aumento: emocromatosi; Diminuzione: Carenza di ferro, Carenza di Vit. C; Falsi positivi: Infiammazione, Tumori, epatopatie.
L’utilizzo di questi marcatori (Ferro sierico, Transferrina, Ferritina) non è da solo sufficiente a contribuire alla diagnosi delle malattie associate a carenza di ferro (es. anemie); in molti casi è necessario ricorrere anche alla valutazione di altri parametri di laboratorio come ad esempio l’esame dell’emocromo.
Carenza di ferro: cause possibili
- insufficiente apporto di ferro con gli alimenti: (fabbisogno giornaliero aumentato nelle gestanti, nelle donne in allattamento e durante la crescita del bambino);
- aumentate perdite di ferro: (mestruazioni abbondanti, sanguinamenti occulti nelle ulcere, nelle diverticolosi o polipi ulcerati, nella rottura di varici, emorroidi o tramite episodi di emorragie nasali);
- scarso assorbimento del ferro introdotto: (diete ricche di cereali e povere di carne come ad esempio nelle diete vegetariane, carenza di vitamine e minerali, cattive condizioni dell’intestino a livello della mucosa di assorbimento, malassorbimento dell’anziano).
Il migliore integratore di ferro come deve essere
Il migliore integratore di ferro è quello che:
- permette una facile assimilazione (biodisponibilità) del ferro con i minor effetti collaterali possibili. Sappiamo che l’assimilazione del ferro è influenzata dalla presenza di altri nutrienti che ne determinano la sua biodisponibilità. Ecco perchè, nei casi di aumentato fabbisogno di ferro, occorrerebbe assumere il ferro in sinergia con altri principi attivi coadiuvanti la sua attività, come ad esempio: acido folico (essenziale per la normale produzione dei globuli rossi), manganese (contribuisce indirettamente all’utilizzazione del ferro circolante e quindi alla prevenzione e al trattamento delle carenze di ferro), vitamina B12 (contribuisce a fabbricare e rinnovare i globuli rossi), vitamina E (indicata per la sua azione antiossidante in tutti i casi di tendenza alle carenze di ferro), vitamina C (rende meglio assorbibile dalla mucosa il ferro trasformandolo nella forma ferrosa).
- è naturale: è scientificamente accertato che tutto ciò che è naturale viene meglio assimilato dall’organismo. La natura è in grado di fornirci i macronutrienti, vitamine e minerali, principalmente grazie alla frutta e alla verdura che sono una riserva di tali sostanze. Poter disporre dei nutrienti sopraindicati in forma naturale ci pone nella condizione di favorirne al massimo il loro assorbimento e utilizzo.
- deve essere efficace e non provocare effetti collaterali.
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- ferro altamente biodisponibile (Ferro Lipocoated®, in forma liposomiale brevettata) in sinergia con Spinacio foglie polvere, Barbabietola radice succo disidratato, Rosa canina frutto e.s. titolato al 70% in Vitamina C,
- Vitamina C e vitamina B12,
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In Ferrogreen, integratore ferro compresse, mentre il Ferro contribuisce alla normale formazione dei globuli rossi e dell’emoglobina ed aiuta a ridurre stanchezza ed affaticamento, la Vitamina C ne favorisce un maggior assorbimento. Il Manganese e la Vitamina B12 insieme al Ferro e alla Vitamina C contribuiscono al normale metabolismo energetico, inoltre la Vitamina B12 contribuisce alla normale formazione dei globuli rossi. Non è un semplice integratore ferro compresse: ecco altri motivi.
Grazie al complesso brevettato “ferro Lipocoated®” (ferro in forma liposomale) si è potuto infatti racchiudere il pirofosfato di ferro (un sale ottimamente biodisponibile e non irritante per le mucose intestinali), all’interno di microsfere fosfolipidiche. Le microsfere fosfolipidiche incrementano la biodisponibilità del ferro pirofosfato attraverso meccanismi ben precisi: penetrazione nel doppio strato fosfolipidico delle cellule intestinali; fluidificazione della membrana fosfolipidica; stimolazione dei cambiamenti conformazionali dei trasportatori proteici del ferro; stimolazione dell’assorbimento attivo del ferro.
Gli studi clinici svolti per valutare l’assorbimento e la biodisponibilità del Ferro LipoCoated® hanno dimostrato che: il Ferro LipoCoated® presenta un maggiore assorbimento rispetto al solfato ferroso (presente nelle forme classiche in commercio); i parametri ematochimici del metabolismo del ferro, come la sideremia, la ferritinemia, la percentuale della transferrina hanno subito un incremento maggiore con Ferro LipoCoated® rispetto al solfato ferroso.
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