Un approfondimento sulle proprietà del macerato glicerico o rosa canina gemmoderivato, per scoprire fino in fondo le sue potenzialità.
La Rosa canina (o rosa selvatica) appartiene alla grande e importante famiglia delle Rosacee e precisamente al genere Rosa, che comprende oltre duecento specie di arbusti e di rampicanti selvatici con fusto spinoso e con fiori dotati di cinque sepali e cinque petali. È detta anche canina perché anticamente veniva attribuito alla sua radice un particolare effetto antirabbico.
Il vero frutto della rosa canina è quello che viene di solito indicato come seme. Il falso frutto, il cui nome scientifico è cinorrodo, durante la maturazione si presenta come una bacca ovoidale, rossa e liscia, sormontata dai sepali rinsecchiti e contenente numerosi “semi” (i veri frutti!) che sono degli acheni ovali ricoperti di peli rigidi. Dopo la caduta delle foglie, queste bacche permangono ancora per molto tempo sulla pianta e sono spesso commestibili anche dopo il disgelo.
Come gemmoderivato, di Rosa canina vengono utilizzati i suoi giovani getti freschi. Assumere il gemmoderivato di rosa canina non è la stessa cosa, come azione, che assumere la tintura madre di rosa canina (che tra l’altro si prepara utilizzando il frutto fresco a maturità).
Rosa canina: gemmoderivato o tintura madre?
Il gemmoderivato di Rosa Canina è utile per la azione antiflogistica, riequilibrante del profilo proteico e per aumentare le difese immunitarie; la tintura madre di Rosa canina è utile invece per la sua azione depurativa, astringente e anche per aumentare le difese immunitarie.
Cos’è il gemmoderivato di Rosa canina?
E’ una preparazione liquida risultante dall’azione solvente di una miscela di acqua – glicerolo – alcool su droga di origine vegetale utilizzata allo stato fresco. Si ottiene per macerazione a freddo di giovani getti freschi provenienti da piante di Rosa Canina che vegetano nel loro ambiente naturale, raccolti nel pieno del loro tempo balsamico, utilizzati a poche ore dal momento della raccolta. Il gemmoderivato viene preparato in laboratorio autorizzato, generalmente seguendo il metodo della scuola francese (e riportato in Farmacopea), con una diluizione 1 DH.
Le proprietà da conoscere
1) Rosa Canina contro rinofaringiti, tonsilliti e otiti anche recidivanti:
I giovani getti di Rosa canina vengono ampiamente utilizzati in ambito pediatrico in quanto risultano molto efficaci nella prevenzione e nel trattamento delle patologie infettive a carico dell’apparato respiratorio (rinofaringiti, otiti, tonsilliti). Il gemmoderivato di Rosa Canina P. Henry la definì rimedio dell’infiammazione localizzata e rigeneratore nelle infiammazioni recidivanti”.
Per la prevenzione e il trattamento di infezioni respiratorie recidivanti, la Dott.ssa Campanini precisa che in età prescolare (dai 3 ai 6 anni) sarebbe utile il gemmoderivato di Rosa Canina 20 gocce, diluite in acqua, 1 volta al dì per 20 giorni al mese per 2 mesi, poi proseguire eventualmente con il gemmoderivato di abete (Abies pectinata M.G.1DH) 20 gocce in acqua 1-2 volte al dì oppure con il gemmoderivato di betulla (Betula pubescens M.G.1DH) per 20 giorni al mese per 2 mesi. Ripetere al bisogno e sospendere con l’arrivo della bella stagione. Invece per l’età scolare (dai 6 anni) si consiglia, per 20 giorni al mese, il gemmoderivato di Ribes (Ribes nigrum M.G.1DH) 20-40 gocce, diluite in acqua, al mattino in associazione con il gemmoderivato di betulla (Betula pubescens M.G.1DH) 20-40 gocce, diluite in acqua, nel pomeriggio e gemmoderivato di Rosa Canina M.G.1DH, 20-40 gocce, diluite in acqua, la sera.
Per le otiti recidivanti dalla letteratura scientifica è ritenuto utile il gemmoderivato di Rosa Canina (o di gemmoderivato di betulla!), 20 gocce in acqua prima di colazione e del gemmoderivato di Abete (Abies pectinata M.G.1DH), 20 gocce in acqua prima di pranzo e cena, per 20 giorni al mese per 2-3 mesi. In caso di acuzie: il gemmoderivato di Ribes è più consigliato. Brigo (1986), invece, indica questi gemmoderivati per l’otite recidivante: il gemmoderivato di Ribes, gemme, MG1DH, 50 gocce il mattino a digiuno; il gemmoderivato di betulla (Betula pubescens, gemme, MG1DH) 50 gocce, a digiuno, prima di pranzo.
2) Rosa Canina per rinforzare le difese immunitarie
L’uso dei giovani getti di Rosa canina può aiutare in questi casi ad aumentare le difese dell’organismo ed è quindi importante iniziarne la somministrazione per tempo, in autunno, e mantenerla, se pur a cicli, per tutto l’inverno: il gemmoderivato di Rosa Canina, 20-30 gocce, diluite in acqua, prima dei pasti per 20 giorni al mese per 2-3 mesi. Questo trattamento consentirà al bambino (ma anche all’adulto “cagionevole”) di poter affrontare meglio l’inverno.
Il gemmoderivato può essere somministrato, inoltre, contemporaneamente o immediatamente dopo l’antibiotico. La somministrazione di antibioticoterapia, anche quando pienamente giustificata dal punto di vista terapeutico, determina un calo delle beta e gammaglobuline, cioè di quelle globuline
responsabili di un’adeguata reazione immunitaria da parte dell’organismo: tale calo può durare svariate settimane dopo la fine del trattamento. Ciò spiega il susseguirsi di forme influenzali, faringiti ecc., che si presentano in forma recidivante per tutto l’inverno. La prescrizione di gemmoderivato di Rosa Canina contribuirà invece a evitare le possibili ricadute conseguenti a tale trattamento.
3) Rosa canina contro l’afta
L’afta è un’ulcera dolorosa che interessa bocca, lingua o gengive. Contro l’afta si consiglia l’assunzione per almeno 20 giorni di 50 gocce di gemmoderivato di Ribes 15 minuti prima di colazione, di 50 gocce di gemmoderivato di Rosa Canina 15 minuti prima di pranzo e di fare toccature con Linfa di Betulla.
4) Rosa canina contro le emicranie
Questo gemmoderivato è inoltre indicato per il trattamento del “terreno
emicranico” e rimedio specifico nella cefalea / emicrania sia vasomotoria sia di origine alimentare: in particolare, secondo Max Tétau (1989), il gemmoderivato di Rosa Canina,“agendo sulle immunoproteine del sangue, favorisce la neutralizzazione della tiramina, aminoacido la cui liberazione è il fattore scatenante di un buon numero di crisi emicraniche”. Il gemmoderivato di Rosa Canina può essere associato, in caso di cefalea, al gemmoderivato di Olmo (Alnus glutinosa), per la componente vasomotoria, ove accorcerà e distanzierà le crisi, e al gemmoderivato di Ribes nelle cefalee alla cui base vi è una componente allergica. La Dott.ssa Campanini nel suo libro di Gemmoterapia indica per l’emicrania su base allergica il gemmoderivato di Ribes (50 gocce in acqua prima di colazione), gemmoderivato di Rosa Canina (50 gocce in acqua prima di pranzo e cena) e di Tiglio (Tilia tomentosa M.G.1DH, 20-40 gocce in acqua prima di coricarsi), per 20 giorni al mese per 2-3 mesi.
5) Il gemmoderivato di rosa canina e la cosmesi
Fra i primi gemmoderivati usati in cosmesi – per il prof. G. Proserpio (1995), oltre al Faggio e all’Ippocastano, vanno ricordati quelli di Lillà (Syringa vulgaris L.), Mandorlo (Prunus amygdalus Stok.) e Tiglio (Tilia tomentosa Moench.), compreso il gemmoderivato di Rosa Canina: essi trovano in cosmesi una valida e sicura applicazione, in quanto favoriscono il mantenimento di un’ideale “omeostasi cutanea” e quindi aiutano la pelle, in veste di delicati “fitostimolatori”, a mantenersi in buone condizioni fisiologiche.
Rosa canina gemmoderivato: come assumerlo
Si consiglia l’assunzione di 50 gocce di gemmoderivato di Rosa Canina, diluite in acqua e sorseggiate lentamente, 1-2 volte al dì.
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