Il Pino mugo è una pianta comune soprattutto sulle nostre Alpi e da esso si ricava una fragranza unica: scopriamo insieme l’olio essenziale di Pino mugo: proprietà, uso e qualche prezioso consiglio.
Il Pino mugo, o “pino montano” è un albero che cresce in abbondanza in Europa centrale, in particolare in Tirolo e nelle zone alpine e prealpine svizzere, austriache e dell’Italia del Nord, della Ex-Yugoslavia e in genere nei Balcani.
Questa conifera può presentarsi con più portamenti, cioè in forma di vero e proprio albero o di arbusto ramificato, eretto o appressato al suolo. La forma arborea è in realtà piuttosto rara e la si trova preferibilmente nelle vegetazioni aperte e rupestri dell’ambiente montano; le forme arbustive, al contrario, formano estesi e densi arbusteti.
Il Pino Mugo è una specie estremamanete frugale, in grado di colonizzare detriti calcarei stabilizzati e rocce alterate e di sopportare, grazie al legno flessibile di cui è fatto, il passaggio frequente delle slavine. Per queste caratteristiche esso entra a far parte di numerosi cenosi sottoposte a questi fattori limitanti, inerpicandosi sui terrazzi delle rupi e orlando i macereti più imponenti con il verde scuro della sua vegetazione.
Nelle mugete propriamente dette, il Mugo è regolarmente accompagnato da Erica carnea, Sorbus chamaespilus e da Rhododendron hirsutum. Nello strato erbaceo dominano invece le graminacee e le carici delle praterie calcofile, come Sesleria varia, Carex firma, Carex humilis, accanto a specie tipiche dei cespuglieti subalpini. Dove la copertura del mugo è più fitta, il suolo e le pietre sono ricoperte da un denso strato di muschi, fin sotto la base degli arbusti.
Olio essenziale di pino mugo: da cosa si ricava
Le parti di Pino utilizzate per la produzione di olio essenziale sono le foglie e i giovani rami, che vengono distillati in corrente di vapore. Le zone di raccolta per la distillazione sono sopra i 1300 mslm e sotto i 2000 mslm. L’albero è protetto in molte aree e sfruttabile solo in certi periodi dell’anno, a una certa altitudine e in maniera regolata.
Anche se fa parte della classe degli oli di Conifere a basso tenore di esteri, l’olio di Pino mugo è caratteristico e differisce in aroma dagli altri oli di aghi di pino, per la presenza a bassa percentuale di alcuni composti particolarmente fragranti.
A cosa serve l’olio essenziale di pino mugo?
Dell’olio essenziale di Pino Mugo sono noti gli effetti balsamici ed espettoranti e moderatamente antisettici a livello del tratto respiratorio (in particolare è indicato in caso di bronchite e sinusite); ha inoltre una attività anti-erpetica in vitro e moderatamente antinfiammatoria. Come in genere gli oli da conifere, ha effetto iperemico sulla pelle.
Le indicazioni approvate dalla Commissione E tedesca, riportate anche dal Prof. Valussi, per l’olio essenziale di Pino Mugo sono:
- nevralgia e reumatismo, artrite, dolori muscolari, grazie al suo effetto rubefacente, in applicazione topica;
- per problemi respiratori come bronchite, tosse, sinusite, raffreddore e influenza, e in genere problemi catarrali, usato in inalazione; per questo si trova come ingrediente nei nostri fitoaerosol naturali.
- come stimolante del sistema nervoso centrale e come repellente per le zanzare.
Olio essenziale di Pino Mugo: uso e posologia
Uso orale e per inalazione
- uso orale: l’uso interno dell’olio essenziale di Pino Mugo è limitato ai professionisti e non deve comunque superare le 4 gocce 3 volte al giorno per problemi respiratori, somministrati sotto forma di capsule gastro-resistenti, o se non possibile, mescolato ad eccipienti densi come miele;
- inalazione: il dosaggio dell’olio essenziale di Pino Mugo in inalazione non dovrebbe superare le 4-5 gocce per 3-4 volte al giorno, sia come suffumigio (usando acqua molto calda ma non bollente, ci raccomanda il prof. Valussi) sia attraverso l’utilizzo di nebulizzatori, sia pneumatici (aerosol) sia ad ultrasuoni.
Uso esterno
L’olio essenziale di Pino Mugo è possibile utilizzarlo come ingrediente di unguenti, gel ed in generale emulsioni ed oli grassi. L’utilizzo esterno su aree limitate può arrivare a concentrazioni del 10%, mentre per applicazioni estese non bisognerebbe superare il 2%. E’ possibile applicarlo varie volte al giorno.
Come additivo da bagno deve essere pre-solubilizzato in un emulsionante, come ad esempio in sapone liquido, e poi disciolto nell’acqua del bagno, a dosi che non superino le 15 gocce (5 grammi) di olio essenziale per bagno.
Uso come profumatore
- pulizia e profumazione ambientale: una ricetta facile per la pulizia e la profumazione delle superfici prevede l’utilizzo di 150 ml acqua distillata, 8 ml aceto, 15 gocce di olio essenziale di Pino Mugo, 6 gocce di olio essenziale di arancio (Citrus sinensis) e ciò che si ottiene va messo in una bottiglia di vetro con nebulizzatore e ricordarsi di scuotere bene prima dell’utilizzo;
- uso in profumeria: l’olio essenziale di Pino Mugo viene usato in combinazione con altri oli di aghi di conifera (Abete bianco e rosso), con l’olio di lavandino, di rosmarino, di salvia e di ylang ylang, soprattutto come fragranza ambientale, prodotti per il bagno, note di cuoio in profumi maschili, ecc.
Olio essenziale di Pino Mugo: quale ti consiglia Erboristeriacomo.it
Tra gli oli essenziali in commercio, ti consigliamo l’olio essenziale di Pino Mugo Turra, 100% puro made in Italy direttamente dalla Valle di Fiemme, tra le Alpi del Trentino.
L’olio essenziale di Pino Mugo Gadoi- Magnifica Essenza viene ottenuto da aghi e piccoli ramoscelli fogliari ottenuti da alberi giovani, per distillazione in corrente di vapore, di Pino mugo che cresce tra i 1300-2000 msl (zona di raccolta ideale per la distillazione); è un liquido mobile, giallo molto pallido, con caratteristico e piacevole odore di Pino, leggermente dolce e con un delicato aspetto balsamico, con nota finale leggermente resinosa e di legno, quasi speziata che ricorda il cipresso e le bacche di ginepro. Metodo di raccolta: dallo spontaneo. Si può utilizzare sia per aromaterapia sia per diffusore sia per cosmesi.
Olio essenziale di Pino Mugo: cautele e consigli
Nessun olio essenziale derivato delle Conifere dovrebbe essere utilizzato se troppo vecchio, ossia se eccessivamente ossidato, poiché potrebbe causare irritazione. In termini temporali l’olio essenziale se ben conservato altrettanto bene diventa ”vecchio” in 12-18 mesi. Conservare in contenitori sigillati, al riparo dalla luce e dal calore, se possibile in frigorifero.
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