Troverai in questo post qualche consiglio su come scegliere le creme solari migliori per te e utilizzarla al meglio.
Forse non tutti sanno che l’esposizione al sole fa bene al cuore, in quanto è in grado di aumentare la produzione di nitrossido, una molecola che dilata i vasi sanguigni riducendo la pressione. Inoltre, quasi fossero ormoni, i raggi del sole:
- modulano l’attività del sistema immunitario;
- stimolano la produzione di sostanze antibatteriche e della vitamina D;
- regolarizzano anche il ricambio cellulare donando sollievo a chi soffre di psoriasi e di dermatite atopica;
- regolano il tono dell’umore e i cicli sonno-veglia, con conseguenze benefiche per psiche e metabolismo.
I vantaggi del sole quindi, se ci si espone in modo corretto, sono più numerosi dei rischi che si corrono evitandolo.
Le radiazioni solari e i rischi per la pelle
Sulla terra come radiazioni solari giungono solo i raggi UV-B (280-320 nm) e UV-A (320-400 nm), i raggi luminosi ed una parte dei raggi IR. La nostra pelle reagisce con vari meccanismi difensivi al contatto con i raggi UV, soprattutto con i raggi UV-B (Bassa lunghezza d’onda) e UV-A (Alta lunghezza d’onda). In particolare:
- gli UV-B penetrano nell’epidermide determinando dopo una prolungata esposizione, eritema e successiva pigmentazione oltre ad un ispessimento dello strato corneo; abbinati agli IR inducono anche disidratazione; essi però trasformano anche il colesterolo cutaneo in vitamina D, reazione sfruttata nell’elioterapia per completare il processo di ossificazione nei bambini e nei soggetti gracili;
- gli UV-A giungono sino al derma ove, per azione prolungata, causano la degenerazione delle fibre elastiche. Nell’epidermide provocano l’ossidazione della melanina preformata con rapido imbrunimento della superficie cutanea e invecchiamento cutaneo. In presenza inoltre di eventuali sostanze fotosensibilizzanti presenti sulla pelle possono insorgere anche macchie ed eritemi cutanei.
Esposizione al sole: impariamo a conoscere il nostro fototipo
L’esposizione solare e la conseguente abbronzatura devono essere realizzati tenendo bene presenti alcuni parametri fondamentali:
- soggetto (il “fototipo”),
- ambiente (localizzazione geografica)
- tempo (inteso come ora e durata dell’esposizione).
Teniamo sempre presente che il prodotto solare deve essere considerato come uno, ma non l’unico, strumento di protezione contro i danni del sole quindi occorre considerare tutti questi parametri e usare le dovute precauzioni.
I dermatologi distinguono i fototipi in cinque diversi gruppi (non sensibili, poco sensibili, sensibili, molto sensibili e soggetti non esponibili all’irraggiamento UV):
- primo: è quello dei soggetti bruni, fotoresistenti, con pigmentazione rapida ed uniforme, MED 45′(l’eritema inizia dopo 45 minuti di esposizione);
- secondo: identifica i soggetti castani mediamente fotoresistenti, con pigmentazione progressiva e uniforme, MED 30′;
- terzo: i soggetti biondi poco fotoresistenti con pigmentazione lenta ma uniforme, MED 20′;
- quarto: i soggetti fulvi scarsamente fotoresistenti con pigmentazione lenta e disuniforme, MED 10′;
- quinto: identifica soggetti estremamente fotosensibili, MED immediata.
L’applicazione di prodotti contenenti filtri UV può consentire l’estensione della MED riducendo il rischio di eritema.
Protezione solare: i filtri solari cosa sono e perché servono
Su ogni prodotto solare è dichiarato in etichetta l’SPF (Sun Protection Factor), che indica la capacità filtrante del prodotto in particolare da radiazioni UVB, e l’IP (Protection Index), che rappresenta l’azione fotoprotettiva verso le radiazioni UVA. Ci sarebbe inoltre da considerare il rapporto UVA/UVB, ovvero se la capacità protettiva nei confronti delle radiazioni solari risulta bilanciata e, secondo le attuali raccomandazioni, la protezione minima UVA deve risultare pari o superiore a 1/3 di quella UVB.
I filtri solari, regolamentati dall’allegato V della L.713/1986 e successive modifiche, che ne definisce il tipo e la massima concentrazione utilizzabile, sono suddivisi in base alla natura e al meccanismo di azione in:
- schermi fisici: particelle di metalli pesanti che oppongono un vero e proprio schermo alle radiazioni UV, attraverso processi di riflessione e di diffusione delle radiazioni nocive, grazie alla loro capacità. Questi vengono per lo più utilizzati nei soggetti con pelle chiara ed elevata sensibilità alla luce. L’ossido di zinco e il biossido di titanio sono i due schermanti fisici più utilizzati e, anche se presentano differenze nell’aspetto e nel potere riflettente, sono accomunati da alcune proprietà, presentandosi infatti entrambe come polveri bianche inodore. Per migliorare l’accettabilità cosmetica nel prodotto solare, essi vengono impiegati in una condizione di elevata micronizzazione per permettere da un lato la trasmissione della luce visibile e dall’altro la preparazione invisibile sulla cute;
- filtri chimici: molecole in grado di assorbire in modo selettivo le radiazioni UV. Queste sostanze riescono a catturare i fotoni della radiazione UV grazie alla loro stessa natura chimica, che consente di interagire con determinate lunghezza d’onda e sul fatto che queste molecole sono dotate di doppi legami che, assorbendo l’energia, fanno assumere alla molecola una differente forma (isomerica). Questa energia verrà poi nuovamente ceduta sottoforma di calore o fluorescenza. Comprendono antranilati, benzofenoni, derivati della canfora, cinnamati, derivati del dibenzoilmetano e i salicilati. Va sottolineato, d’altro canto, che i filtri chimici posseggono anche caratteristiche potenzialmente negative, tra le quali gli effetti tossici e anche di induzione di fenomeni di fotosensibilizzazione quindi non dovrebbero essere presenti nei prodotti in alta quantità.
Creme solari: a cosa servono e le caratteristiche che dovrebbero avere
Scegliere il solare giusto è per il consumatore un problema di costante attualità. Le azioni cosmetiche svolte da un prodotto solare sono la protezione contro i danni diretti da radiazioni UV (eritemi, scottature) e i danni indiretti (fotoinvecchiamento). Un prodotto solare deve filtrare i raggi UV e svolgere questa funzione nel modo più efficace possibile, unendo a un buon sistema filtrante una formulazione dalle performance ottimali, permettendo ai filtri di funzionare e stimolando il consumatore a ripetere le applicazioni con facilità e comodità.
Il formulatore ha a disposizione varie categorie di filtri UVB e UVA, che devono essere fotostabili ed efficaci a basso dosaggio, avere un basso indice di assorbimento percutaneo, essere compatibili con gli ingredienti della formulazione, tollerati dalla pelle, privi di azione fotosensibilizzante e allergizzante. La tendenza nel campo dei prodotti solari è quella di utilizzare miscele di differenti molecole per coprire tutta la gamma dei raggi UV con piccole quantità totali di filtro e raggiungere effetti sinergici ottimali. L’efficacia dei filtri è collegata tra l’altro alla frequenza d’uso, quindi è condizionata anche dalla comodità di applicazione del prodotto solare da parte del consumatore.
Inoltre un prodotto solare ideale dovrebbe:
- avere eccipienti che limitino o rendano nullo l’assorbimento percutaneo dei filtri, trattenendoli nello strato esterno dell’epidermide, dove devono esercitare la loro funzione;
- essere resistente all’acqua e al sudore, essere fotostabile e assicurare una buona stabilità nella capacità protettiva, avere buona spalmabilità e alta spandibilità;
- essere piacevole all’uso (after-feel e colore sulla pelle);
- presentare rispetto formulistico dei claims vantati e contenere coadiuvanti dell’azione protettiva (idratazione, anti-invecchiamento, anti radicali liberi);
- avere una texture gradevole, facile da spalmare, invisibile una volta applicata e, in generale, semplice da usare.
Quale tipo di prodotto solare fa al caso tuo
La scelta del prodotto solare dipende da una corretta valutazione delle esigenze e delle caratteristiche dell’utilizzatore, quindi occorre considerare: su quale tipo di pelle (normale, grassa, secca) e su quale parte del corpo dovrà svolgere la sua funzione, per quale fototipo, se è destinato a un adulto o un bambino, se è usato per fare attività sportiva.
Per tipo di pelle: per le pelli normali si può scegliere l’emulsione O/A, emulsione gel, olio, stick, spray; per pelli grasse si può scegliere l’emulsione O/A, emulsione gel, spray; per pelli secche si può scegliere l’emulsione O/A, emulsione A/O, olio, stick; per i bambini si può scegliere l’emulsione A/O e in stick; per lo sportivo è preferibile in olio o spray.
La tipologia più diffusa e versatile di formulazioni solari è quella delle emulsioni, in tutte le loro forme (iperfluide, fluide, semi-consistenti e consistenti): esse rappresentano la migliore forma cosmetica per modulare il fattore di protezione, permettendo l’uso di filtri fisici e chimici e garantendo la formazione di un film protettivo resistente ad acqua e sudore. Altamente versatili, possono rispondere alle più diverse esigenze: si può passare da texture leggere e trasparenti, dal tocco asciutto e a rapido assorbimento, a paste consistenti, indicate per i bambini, a base prevalente di filtri fisici.
Alcuni ultimi consigli prima di esporsi al sole
- Ricordatevi che nessun prodotto per la protezione solare, anche quelli ritenuti più efficaci e che proteggono tanto dagli UVB che dagli UVA non sono allo stesso in grado di garantire una protezione totale dai rischi per la salute derivanti dai raggi UV. Anche se non bastano da sole è bene farne abbondante uso in quanto la loro efficacia nel prevenire le scottature e i danni alla pelle è dimostrata. Applicarle ogni 2-3 ore e dopo il bagno;
- tenete presente che la sabbia, la neve e l’acqua possono riflettere fino all’85% della luce del sole intensificandone l’esposizione;
- idratatevi bene, fare attenzione per l’esposizione al sole agli orari (le ore “critiche”: dalle 11 alle 15), esporsi sempre in modo graduale e progressivo;
- i bambini sotto i 6 mesi non dovrebbero essere tenuti sotto la luce del sole e anche se all’ombra meglio che indossino vestiti in cotone; per i bambini oltre i due anni le ore “critiche” sono dalle 10 alle 16.
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Fonti principali:
- Dermatologia cosmetologica – Di Leonardo Celleno
- Manuale di cosmetologia- Di G. Proserpio