L’intolleranza al lattosio: sintomi e consigli per una intolleranza alimentare dovuta ad un deficit enzimatico innato o acquisito. Ecco cosa devi sapere sull’intolleranza al lattosio: cos’è, i sintomi, la diagnosi, i consigli alimentari e…. i nostri consigli naturali.
Cos’è una intolleranza alimentare, sintomi tipici
- riniti, sinusiti, in taluni casi anche tosse secca, stizzosa, sindrome asmatiforme (apparato respiratorio)
- coliti, colon irritabile, gonfiori, meteorismo, stipsi, diarrea, dolori addominali, gastrite, prurito anale (sistema gastro-enterico)
- calo della libido, disuria, cistiti ricorrenti, vaginiti ricorrenti, candidosi recidivanti (apparato genito-urinario)
- eczema, acne, prurito, seborrea (apparato cutaneo)
- crampi, spasmi, dolori ossei, dolori muscolari (apparato muscolo-scheletrico)
- aritmie, palpitazioni extrasistoli (apparato cardio-circolatorio)
Il lattosio: cos’è e dove si trova
Intolleranza al lattosio: cos’è e di cosa si tratta
Esistono tre forme di intolleranza al lattosio:
- genetica detta anche primaria, dovuta a un deficit di produzione della lattasi. Si può manifestare nel bambino nel corso dello svezzamento oppure più tardi nella persona già adulta;
- acquisita, detta secondaria, conseguenza di altre patologie, come infiammazioni dell’intestino, enteriti, morbo di Crohn, celiachia. Si tratta di una forma transitoria che scompare quando guarisce la malattia (fatta eccezione per il morbo di Crohn e la celiachia, che sono disturbi cronici);
- genetica e congenita, con la totale assenza dell’enzima lattasi e l’incapacità permanente di trasformare il lattosio in zuccheri semplici.
La difficoltà di digerire il lattosio
In condizioni normali:
Chi ha problemi:
Come capire se si è intolleranti al lattosio?
Se non vengono prodotte sufficienti quantità di lattasi, oppure non viene prodotta affatto, una parte del lattosio non viene scomposta; arriva quindi non digerita nel colon, e per effetto osmotico richiama una quantità di acqua nel lume intestinale, causando di conseguenza un processo di fermentazione da parte della flora batterica. In particolare, la flora batterica dell’intestino cieco idrolizza il lattosio alimentare e lo converte parzialmente ad acido lattico, che a sua volta può dare origine alla formazione di acidi organici (propionico, acetico, butirrico); la degradazione finale avviene nel colon, dove si ha la produzione di idrogeno, metano o anidride carbonica, richiamo di acqua.
Intolleranza al lattosio: sintomi
Intolleranza al lattosio: la diagnosi
Il test più semplice e affidabile per la diagnosi di intolleranza al lattosio è l’H2 breath test, che valuta la presenza di idrogeno nell’aria espirata prima e dopo la somministrazione di lattosio. In caso di malassorbimento del lattosio conseguente all’assenza dell’enzima preposto al suo metabolismo (lattasi), nell’intestino si verificano processi di fermentazione, con aumentata produzione di idrogeno, che viene assorbito in circolo ed eliminato attraverso i polmoni con il respiro. In condizioni di normalità, nell’intestino si produce un quantitativo minimo di idrogeno, pertanto il suo aumento nell’espirato, dopo l’assunzione di lattosio, dimostra un malassorbimento di varia entità: da lieve a moderato a grave.
Intolleranza al lattosio: i consigli di erboristeriacomo.it
In caso di diagnosi di intolleranza al lattosio, la terapia è quasi esclusivamente dietetica, con esclusione totale o parziale (ovviamente in quest’ultimo caso stando attenti a non superare la quantità di lattosio assimilabile dal proprio organismo!) di latte e derivati, soprattutto formaggi freschi, gelati, frappè, creme pasticcere e panna.
Se l’intolleranza è lieve è possibile controllare i sintomi bevendo latte povero di lattosio e sostituendo i formaggi freschi con quelli a pasta dura, meglio tollerati nelle forme non gravi poichè con la stagionatura il quantitativo di lattosio si riduce drasticamente. Anche lo yogurt può essere tollerato, per la presenza al suo interno di lattasi batteriche, cioè di enzimi prodotti dai fermenti (i batteri) che trasformano il lattosio in glucosio e galattosio. Diversamente, se l’intolleranza è grave, è fondamentale eliminare del tutto il latte, formaggi, derivati (besciamella, panna, cioccolato, ..) e tutto ciò che può contenere tracce di lattosio: attenzione a leggere in maniera accurata gli ingredienti degli alimenti, per verificare che non sia presente il lattosio.
Quali alimenti contengono il lattosio?
Il lattosio può essere infatti presente in vari prodotti alimentari, seppure in piccole quantità, quali:
- dolci confezionati (biscotti, cioccolato, caramelle, pasta frolla, brioches, merendine, miscele per torte, cracker, muesli, pani speciali, pancarrè);
- salumi e insaccati (prosciutto cotto, mortadella, salsiccia, wurstel, paste ripiene, hamburger già pronti);
- alimenti preconfezionati, dove il latte viene usato come conservante;
- prodotti per l’infanzia (biscotti, pastine, omogeneizzati, liofilizzati);
- molti integratori, prodotti dietetici e proteici;
- il lattosio può trovarsi come eccipiente nei farmaci.
Chi è intollerante al lattosio non deve per forza rinunciare allo yogurt, burro e mozzarella, purchè siano “senza lattosio”; quanto alle alternative al latte vi sono il latte di riso, di mandorle, di avena, di noci, di soia, e molte altre, ma il consumo di questi prodotti va valutato con attenzione perchè hanno un indice glicemico alto. I dolci preparati in casa invece possono essere preparati ad esempio sostituendo l’olio di semi di girasole al posto del burro. Occorre tuttavia precisare che chi evita latte e latticini dovrebbe controllare di assumere o integrare all’occorrenza la vitamina d, a beneficio delle sue ossa.
Intolleranza al lattosio: integratori naturali validi ci sono?
Su Erboristeriacomo.it puoi trovare inoltre Intolerance digest: un integratore naturalmente privo di lattosio e glutine, a base di alfa galattosidasi, beta galattosidasi ed estratto secco titolato di finocchio. Nello specifico, per 2 capsule ecco le informazioni nutrizionali:
- Beta-galattosidasi 90 mg (pari a 9000 ALU) Alfa-galattosidasi 20 mg (pari a 600 GalU): la galattosidasi è l’enzima specifico che idrolizza il lattosio in galattosio e glucosio e somministrata a soggetti che hanno una bassa attività di lattasi serve per favorire appunto la scissione del lattosio, per loro molto difficoltosa;
- Finocchio E.S. tit. 0.9-1.1% in olio essenziale 200 mg pari ad olio essenziale 2 mg: l’estratto secco di finocchio aiuta invece alla fisiologica eliminazione dei gas.
Come assumerlo
E’ consigliabile assumere 1-2 capsule di intolerance digest prima dei pasti principali o comunque all’assunzione di alimenti contenenti lattosio o carboidrati non digeribili (intolerance digest è utile anche per chi è sensibile al glutine!). Si può usare anche durante allattamento e gravidanza. L’integratore Intolerance digest può essere accompagnato anche ad Erboflora Intolerance, il primo sinbiotico (probiotico e prebiotico, quindi più che fermenti lattici classici!) senza zucchero adatto a rigenerare la flora batterica di chi ha l’intestino sensibile o qualche intolleranza che affatica il suo intestino (disbiosi intestinale).
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Bibliografia:
- Medicina ortomolecolare
- Esami medici dalla A alla Z. Tutto quello che vorresti sapere su oltre 400 test clinici, di Bruno Brigo)
- Dizionario degli alimenti. Scienza e tecnica, di Jean Adrian, Régine Frangne, Jacques Potus
- Allergie e intolleranze alimentari. Conoscerle e prevenirle con una sana e corretta alimentazione, Di Giovanni Posabella