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Il Neem, o Azadirachta Indica, è una pianta utilizzata in India da circa 4000 anni e da due secoli al centro di un interesse scientifico internazionale, come insetticida naturale e non solo. Scopriamo insieme il perché.

     


Il paesaggio rurale indiano è punteggiato di Neem (Azadirachta indica), sempreverdi subtropicali alti fino a 30 m con una circonferenza di 2,5 m, che crescono anche in zone aride e sterili, regalando l’ombra. Il nome Azadirachta deriva dal nome persiano dell’albero: Azad-darakhat-e-hind. Azadiracta Indica fu nominata da Abu Mansour nel 970 A.D. “the free tree of India“, visto che questa pianta sembrerebbe essere intrinsecamente libera da insetti e malattie. La parola “neem” deriva dal sanscrito “Nimba” che significa “donare salute” e questo riconosce quindi alla pianta un grande valore terapeutico.

Come riconoscere gli alberi di Neem

neem foglieLe foglie sono composte, lunghe circa 30-38 cm e pendenti, foglioline in numero di 8-19 e lunghe circa 6-7 cm affollate all’estremità di ogni ramo. Le foglie giovani sono di un verde tenero pallido: il loro colore verde fresco e la superficie brillante conferiscono all’albero un aspetto attraente. Le nuove foglie compaiono in marzo-aprile prima che le vecchie foglie siano cadute.

I Neem producono piccoli fiori bianchi odorosi di miele che attraggono le api. La fioritura del neem avviene da marzo a maggio ed è in piena fioritura in estate quando la maggior parte degli altri alberi sono spogli.

I frutti sono giallo-verdastri, simili alle olive, dai cui semi si ricava un olio puro pressato a freddo molto diffuso nella medicina tradizionale e nelle usanze locali: l’olio di neem. I frutti maturano da giugno ad agosto. Un albero di neem normalmente inizia a dare i suoi frutti dopo 4-5 anni, diventa pienamente produttivo in 10 anni e da allora si possono raccogliere 30-40 kg di frutti all’anno.


Il Neem: usi più comuni in India

Il neem viene usato come rimedio casalingo per tanti mali, una panacea culturalmente amata come il balsamo di tigre nel sud est asiatico. In India il neem è conosciuto e usato da oltre 4000 anni. I semi, le cortecce, e soprattutto le foglie (3) contengono composti con provata utilità come antisettici, antivirali, antipiretici, antiinfiammatori e antifungini. In medicina ayurvedica è un importante ingrediente ma il suo uso millenario è anche per il trattamento di alcune problematiche esterne molto comuni:

  • l’olio di neem puro, ottenuto per pressione a freddo dei semi di Azadirachta Indica, viene usato in cosmesi per problemi alla pelle come la psoriasi, la scabbia, gli eczemi e come trattamento prelavaggio su capello inumidito in caso di forfora, desquamazione, diradamento e prurito cutaneo e come deterrente per i pidocchi. E’ utilizzato anche per la salvaguardia di piante e animali dagli attacchi dei parassiti;
  • i ramoscelli del neem vengono usati anche come dei veri e propri spazzolini naturali: dopo aver masticato l’estremità del ramoscello per fare le setole lo spazzolino viene usato per pulire i denti con grande efficacia;
  • la polvere di foglie di neem è utilizzata per rinfrescare e rinvigorire la pelle nei giorni col tipico caldo secco indiano e contro le infezioni fungine e i pidocchi anche sulla pelle dei bambini.

Durante gli ultimi due secoli, il neem è diventato il centro d’interesse della comunità scientifica: secondo un report della Board of Science and Technology for International Development, questa pianta può rappresentare una nuova soluzione nel controllo dei parassiti, fornire a milioni di persone medicine poco costose e persino ridurre l’erosione, la deforestazione e la temperatura eccessiva di un globo surriscaldato (National Research Council. 1992. Neem: A Tree for Solving Global Problems. Washington, DC: The National Academies Press. https://doi.org/10.17226/1924).


Il Neem insetticida naturale: come agisce

Le moderne analisi dimostrano che l’estratto di neem contiene un’ampia varietà di sostanze antibatteriche e molti degli effetti dichiarati sono plausibili. Ma il neem risulta insuperabile, con tanto di prove, nel modificare il comportamento degli insetti. L’azadiractina in particolare, il suo principio attivo più studiato, è effettivamente una sostanza deterrente la nutrizione, repellente, tossica e inibitrice della crescita degli insetti, essendo motivo di alterazioni nella metamorfosi, interferendo con il meccanismo d’azione e sintesi degli ecdisteroidi.

Quando un insetto vede un albero, pensa subito “cibo”. Non potendo nascondersi o fuggire, gli alberi hanno sviluppato numerose difese per non farsi divorare e il neem non ha badato a spese. Le sue foglie, la corteccia e soprattutto il suo olio contengono una vasta gamma di repellenti e sostanze chimiche simili agli steroidi, capaci di modificare profondamente i cicli vitali degli insetti che, pertanto, se ne tengono alla larga. Opportunamente assenti dai fiori e dal nettare del neem, queste sostanze non influiscono sulle api o su altri impollinatori benefici.

L’estratto di neem è così utile per distogliere gli insetti dal loro pasto da rivelarsi efficace perfino su uno sciame di locuste che si avventa sulle messi. Molte specie di insetti preferiscono morire di fame piuttosto che ingerire un cocktail chimico, che sconvolge funzioni vitali come la metamorfosi e l’alimentazione.

E’ un ottimo deterrente per diversi insetti volanti, comprese le zanzare, ed è efficace anche in concentrazioni minime di dieci parti per milione. Quelle ghirlande di foglie di neem applicate come tradizione popolare sulla soglia delle case, in India, hanno davvero un’efficacia protettiva per gli abitanti.


Il Neem insetticida naturale migliore degli insetticidi tradizionali

E’ l’olio di neem, estratto dalla pianta asiatica Azadirachta, la nuova frontiera dei pesticidi naturali che può aiutare nella lotta ai parassiti che mostrano una resistenza sempre maggiore agli insetticidi tradizionale, rappresentando così una minaccia per le produzioni agricole e la salute pubblica. Lo dimostra lo studio dell’Università di Pisa, condotto nel 2017 da un gruppo di ricerca guidato da Angelo Canale del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo. “I prodotti a base di neem – spiega Canale – così come altri estratti vegetali, hanno dimostrato efficacia nei confronti di più di 100 specie di artropodi nocivi, con meccanismi multipli di azione insetticida che rendono poco probabile l’insorgenza di resistenza nelle specie trattate. Sono inoltre a basso costo e presentano caratteristiche di ridotta tossicità verso i mammiferi”.

Il neem viene piantato con successo nei campi di cotone in India e in quelli di ortaggi in Africa occidentale. A differenza degli insetticidi di sintesi, il neem:

  • non danneggia gli ecosistemi, forse perché è biodegradabile e scompare dopo una settimana di sole;
  • agisce in modo diverso dai pesticidi che uccidono all’istante con un singolo effetto tossico. Contiene infatti una combinazione di sostanze chimiche che arrestano simultaneamente diversi aspetti della vita di un insetto, rendendo più difficoltosa un’eventuale reazione;
  • l’olio neem è ideale se utilizzato come insetticida nella lotta integrata con agenti di controllo biologico, dato che risulta nocivo per le specie dannose (zanzare e acari) ma ha una ridotta tossicità verso alcuni loro predatori, come anfibi e pesci;
  • ha scarsi effetti sugli animali a sangue caldo e sugli uomini, che spesso ne consumano i frutti. L’estratto di neem, il cui impiego in cosmetica è millenario, viene usato in Nordamerica e in altre nazioni contro le cimici perfino sui letti dei bambini.

Il neem insetticida naturale ma poco diffuso: perché?

Dato che l’insetticida ricavato dal neem è efficace sicuro ed economico, sostenibile e biodegradabile (e procurarselo avrebbe un effetto positivo perché richiederebbe una coltivazione di alberi utile per l’ambiente), ci si chiede perché non sia maggiormente diffuso nel mondo. Il neem ha una lunga tradizione d’uso, che rende difficile per le aziende commerciali brevettare dei prodotti da esso derivati per proteggerli dalla concorrenza. Ne consegue che le stesse aziende non sono incentivate a spendere per l’approvazione di prodotti a base di olio di neem, o per la loro distribuzione e pubblicità, quando possono vendere con maggior profitto prodotti chimici sintetici brevettabili, anche se questi, in alcuni casi, si rivelano meno efficaci o più dannosi. Il libero mercato non fa sempre la cosa giusta.


Neem usi: Olio di Neem e Neem polvere

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Dott.ssa Laura Comollo


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Bibliografia- Fonti principali

  1. Il giro del mondo in 80 alberi, di Jonathan Drori, ed. L’ippocampo
  2. Neem: The Ultimate Herb, Di John Conrick
  3. Medicinal properties of neem leaves: a review, R SubapriyaS Nagini

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