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Matricaria Camomilla, detta “camomilla comune” o “camomilla tedesca”, è una pianta umile considerata spesso solo come un blando calmante: non è così!

Venerata dagli Egizi come simbolo del dio Sole, usata come rimedio febbrifugo e antidolorifico dagli antichi greci e dai romani, studiata e descritta da erboristi, alchimisti, scienziati, questa piantina è sempre stata considerata, da sola o associata ad altre erbe, un ottimo rimedio per vari malanni. Già al tempo di Galeno e Dioscoride, si ricorreva spesso ai suoi fiori per causare la sudorazione, per diminuire i dolori e per calmare i nervi. Ai nostri giorni viene usata per lo più come calmante del sistema nervoso e per facilitare il sonno a bambini e adulti.

     


Matricaria Camomilla: come riconoscerla e come distinguerla dalle altre camomille

La Matricaria Camomilla, famiglia delle Composite (Asteracee) ha un fusto eretto, ramoso, alto fino a 40 cm, con foglie bipennate partite a segmenti lineari, allungati, piani nella pagina inferiore. I fiori sono riuniti in capolini corimbiformi, con i fiori lingulati bianchi alla periferia, ed i tubulosi gialli nel centro. Il frutto è un achenio fatto a forma di cono rovesciato, con coste ventrali e liscio sul dorso. Cresce nell’Europa centro-meridionale, nella penisola balcanica, in Russia. I fiori di Matricaria vengono tradizionalmente raccolti per S. Giovanni, cioè dal 24 giugno in poi. Va raccolta a tempo asciutto ed essiccata all’ombra.

matricaria camomillacamomilla romana

Sulla sinistra Matricaria Camomilla, sulla destra Camomilla Romana

Non confondiamola tuttavia con l’Anthemis Nobilis, o camomilla romana: tra le differenze, i fiori di Anthemis sono di colore giallo più chiaro di Matricaria, ma sono di odore più gradevole (ma non più intenso); Matricaria è annuale, l’Anthemis è perenne. Più semplicemente Pierre Lieutaghi ci suggerisce che per distinguere Matricaria dalle altre Camomille occorre tagliare in due il capolino maturo nel senso della lunghezza; se i fiori sono impiantati intorno ad un ricettacolo bombato si tratta di una camomilla, se il ricettacolo è conico si tratta di Matricaria.


Camomilla matricaria: cosa usiamo noi erboristi e cosa contiene

camomilla matricaria fiori

A noi erboristi, le parti di Camomilla matricaria (anche detta Matricaria recutita L. o Chamomilla recutita (L.)) che interessano di più sono le sommità fiorite essiccate. Si può usare anche materiale fresco, a condizione che una volta essiccato sia conforme alla Farmacopea Europea. Con Matricaria si possono preparare infusi, decotti, tinture madri, l’olio essenziale o anche un liquore.

I costituenti caratteristici principali della camomilla fiori sono l’olio essenziale e derivati flavonici quali apigenina-7-glucoside. L’olio essenziale contiene il 50% circa dei sesquiterpeni alfa bisabololo e i suoi ossidi A, B e C, bisabolonossido A, fino al 25% di cis- e trans- en-in-dicicloeteri e matricina, che viene convertita in camazulene durante la distillazione. Altri costituenti di camomilla fiori includono cumarine (erniarina e umbelliferone), acidi fenolici e polisaccaridi.

 

Una considerazione tecnica da parte di noi Tecnici Erboristici: il fitocomplesso di camomilla comune contiene sia una serie di componenti di natura lipofila, che sono solubili negli oli e nei solventi organici (sesquiterpeni contenuti nell’olio essenziale), sia una serie di componenti di natura idrofila, solubili nell’acqua e nei solventi organici (che sono i flavonoidi). L’insieme di questi due gruppi di sostanze conferiscono l’attività spasmolitica-antiflogistica nota, ma vanno estratte con un metodo di estrazione efficace. Ad esempio, l’estrazione con solvente idroalcolico al 70% costituirebbe il miglior metodo per ottenere il fitocomplesso nella sua totalità, sia per estratti che  per tinture.


A cosa serve la Camomilla Matricaria?

Di Camomilla tedesca proprietà scientificamente note sono principalmente quelle antinfiammatorie, antispasmodiche, sedative, digestive, dispeptiche, diuretiche. L’OMS riconosce l’impiego di camomilla per alleviare gli stati di agitazione nervosa e per l’insonnia che ne deriva. Secondo l’ESCOP, le indicazioni terapeutiche di Matricaria sono:

  • per uso interno: trattamento sintomatico di disturbi gastrointestinali quali spasmi minori, distensione epigastrica, flatulenza ed eruttazione;
  • per uso esterno: lievi infiammazioni ed irritazioni cutanee e della mucosa, comprese le cavità orali e gengive (collutori), tratto respiratorio (inalazioni) e aree anali e genitali (bagni, unguenti)

Il camazulene è uno dei maggiori responsabili dell’attività antinfiammatoria: studi dimostrano che esso blocca l’enzima cicloossigenasi nella biosintesi delle prostaglandine e quindi l’attività antinfiammatoria può derivare dalla conseguente inibizione della formazione dei leucotrieni. L’apigenina ha un effetto fortemente inibente l’attivazione della trascrizione della cicloossigenasi e della ossido nitrico sintasi in macrofagi attivati da lipopolisaccaridi. L'(-)-α-bisabololo esercita invece i suoi effetti antinfiammatori sottoregolando l’espressione dei geni iNOS e COX-2 attraverso l’inibizione della segnalazione di NF-κB e AP-1 (ERK e p38). Le proprietà sedative sono attribuite in particolare all’apigenina (flavonoide con affinità ai recettori benzodiazepinici) e al triptofano (precursore della serotonina).

Alcune preparazioni erboristiche con Matricaria per uso interno:
  • infuso: versa un cucchiaio di fiori (3 g) in una tazza di acqua bollente (150 ml), copri e filtra dopo almeno 5-10 minuti! Assunto mezz’ora prima di coricarsi agevola il sonno, dona un senso di quiete, agevola la digestione difficile;
  • decotto: fai bollire per 15 minuti 25 gr di fiori di Matricaria in 100 gr di acqua, poi si filtra; puoi impiegarlo come impacco contro i dolori articolari, distorsioni, crampi, nevralgie, oppure in caso di irritazione agli occhi o irritazioni cutanee e anche per schiarire i capelli.
  • tinture, estratti fluidi (1:2; etanolo al 50% come solvente di estrazione più indicato), estratti secchi (generalmente titolati in apigenina).
  • liquore alla camomilla.
Alcune preparazioni erboristiche con Matricaria per uso esterno

Ecco come fare per preparare con Camomilla tedesca:

  • compresse di garza, risciacqui, gargarismi: infusione al 3-10% m/V o estratto fluido all’1% V/V o tintura al 5% V/V;
  • bagni: 5 gr di droga o 0,8 g di estratto alcolico per litro d’acqua;
  • preparati solidi o semisolidi: estratti idroalcolici corrispondenti al 3-10% m/m di droga;
  • inalazione di vapore: 10-20 ml di estratto alcolico per litro d’acqua calda.

Matricaria camomilla in liquoristica: il Liquore alla camomilla

La camomilla comune entra spesso nella preparazione di liquori e vini aromatici grazie ai suoi poteri digestivi e di distensione dei nervi, da apprezzarsi in particolare dopo i pasti. Ecco ad esempio una ricetta popolare per ottenere un buon liquore alla camomilla: raccogliere 200 gr di fiori di camomilla e porli in un litro di grappa, lasciarli macerare per 20-30 giorni; poi filtrare ed emulsionare il tutto con una soluzione di acqua e zucchero passati con minipimer, in giuste proporzioni per arrivare al grado alcolico desiderato. Imbottigliare e lasciar riposare un mesetto, poi rifiltrare. La preparazione è ottima servita anche calda.

Abbiamo qui citato una delle tante ricette popolari, ma se volete veramente assaggiare un liquore alla camomilla tradizionale e di alta qualità, con camomilla di alta montagna, ecco cosa ha selezionato per voi Erboristeriacomo.it (lo trovate qui):  la preparazione di Liquore camomilla segue un’antica ricetta tramandata di padre in figlio; inoltre la camomilla viene raccolta a mano, con un permesso, tra i monti di Bormio e alta valtellina, dove l’aria è ben pulita. Il Dott. Ericini ci racconta anche qualche criticità che si incontra nel produrre il liquore camomilla rispetto agli altri liquori: la resa (serve più materia prima perchè la resa è bassa); la filtratura della camomilla: i capolini durante la distillazione si sfaldano originando piccolissimi sedimenti quindi la filtrazione deve essere meticolosa; il prolungato tempo di riposo, a causa dell’olio essenziale di cui camomilla matricaria è ricca.

liquore camomilla


Matricaria camomilla: effetti indesiderati, avvertenze, controindicazioni

Secondo l’ESCOP, non risultano necessarie avvertenze speciali e opportune precauzioni d’uso:

  • non c’è alcuna segnalazione per eventuali interazioni con altri medicinali e nè per effetti nocivi sull’utilizzo di Matricaria in gravidanza e allattamento. I casi di allergie da contatto sono rari in soggetti con allergia nota alle specie del genere Artemisia: questo perchè il potenziale allergenico della camomilla matricaria è notevolmente inferiore rispetto ad altre specie di camomilla;
  • la maggior parte delle reazioni allergiche descritte per la camomilla matricaria sono causate dalla contaminazione con Anthemis cotula o specie correlate, contenenti alti quantitativi di antecotulide. Tuttavia nei casi in cui si sia sviluppata un’allergia da contatto alla camomilla matricaria, sono comuni reazioni crociate con altre piante contenenti lattoni sesquiterpenici.

 

Dott.ssa Laura Comollo


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