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Lo zafferano, noto ingrediente in cucina, forse meno in erboristeria: scopri lo zafferano proprietà incredibili da conoscere!


Lo Zafferano è uno degli antiossidanti più potenti in natura, capace anche di risvegliare energie spente. Mezzo grammo di zafferano fornisce al nostro organismo la stessa quantità di antiossidanti di quella che si ottiene consumando tre etti di pomodori, due di carote, tre di peperoni e due di spinaci.

Zafferano: come riconoscerlo in natura

Lo zafferano è costituito dagli stigmi essiccati di Crocus sativus L., della Famiglia delle Iridaceae. Pianta bulbosa originaria del Mediterraneo orientale e spontanea in Italia in alcune varietà, Crocus sativus L. non ha frutti, si propaga per via vegetativa per mezzo dei bulbi e fiorisce in settembre-ottobre dell’anno successivo.

Con quale clima si può coltivare lo zafferano?

Come per molte altre piante, il clima è uno degli elementi fondamentali per poter coltivare outdoor lo zafferano: in estate occorre avere una temperatura massima di 35-40 gradi centigradi, mentre in inverno non deve scendere sotto ai -20 gradi. Il clima deve essere secco e moderato (lo zafferano non teme affatto le estati calde e secche, ma soffre quelle afose); per questo è una pianta che non si adatta a climi tropicali (troppo umidi) o polari (troppo freddi).

Le temperature invernali troppo rigide tendono a ghiacciare le foglie: in questi casi i bulbi si svilupperanno meno e, di conseguenza, saranno meno produttivi. Nei periodi di gelo, quindi, è raccomandabile coprire le piante con la paglia o del tessuto di fibra (pacciamatura) per proteggerle fino a quando il pericolo gelo non sarà terminato.

In linea generale, lo zafferano resiste molto bene agli sbalzi di temperatura, ma ha bisogno di tanta luce per poter attivare il processo di fotosintesi.

Lo zafferano viene coltivato e prodotto in diversi Paesi del mondo, come lran, India, Afghanistan, Italia, Grecia, Spagna e Portogallo e Francia, ma anche Marocco, Turchia, Nuova Zelanda, Pennsylvania e anche in alcune aree della Cina. La diversità dei territori e dei Paesi in cui oggi è diffusa questa pianta implica che le tecniche impiegate per coltivarlo siano piuttosto differenti, anche in base al clima e al tipo di terreno.

Tipo di Terreno ideale per la coltura dello zafferano

bulbi della pianta dello zafferano si sviluppano molto bene su terreni asciutti o semi-aridi, preferiscono il suolo calcareo, ma si adattano anche su suoli ferruginosi, sedimentosi e sabbiosi, a patto che siano arricchiti con materiali organici. Indipendentemente dal tipo specifico di terreno impiegato per la coltivazione, uno degli elementi fondamentali da considerare è la sua capacità di drenaggio, la possibilità di lavorarlo agilmente e di piantare il bulbo in profondità, in modo da consentire alle radici di svilupparsi ampiamente, senza il rischio che marciscano con una eccessiva presenza di acqua. L’ideale, infatti, è optare per un terreno fertile, che abbia anche una leggera pendenza, in modo da garantire un naturale scolo dell’acqua piovana.

La pianta di zafferano: come riconoscerla

La pianta dello zafferano è caratterizzata da foglie filamentose, da petali che ricordano la forma della campanula e dagli stimmi (ogni bocciolo ne produce solo tre), anche chiamati comunemente (ed erroneamente) pistilli. Gli stimmi dei fiori vengono raccolti a mano, perché estremamente delicati e facilmente soggetti a deperimento, e il processo di raccolta deve avvenire entro mezzogiorno per impedire loro di appassire con la luce. Questi – attraverso il processo di essiccazione e lavorazione – si trasformano nel prezioso oro rosso usato in cucina ed ora ne scopriremo le proprietà anche in erboristeria!

zafferano fiore

Crocus sativus presenta fiori di color viola pallido ed i pistilli di colore arancione, con lobi molto lunghi (3-3,5 cm). I lobi dello stimma costituiscono la droga, che si presenta sotto forma di fili intrecciati, fragili, di odore caratteristico e di sapore amaro. Per questo motivo lo zafferano è molto costoso e spesso viene adulterato.

Ogni fiore ha solo 3 stimmi, che devono essere colti manualmente all’alba, quando i fiori sono ancora chiusi. Gli stimmi, esili e leggerissimi, vanno staccati uno ad uno con le unghie.

Il ciclo di vita della pianta di zafferano

È possibile dividere il ciclo vitale dello zafferano in due fasi fondamentali: la prima è chiamata fase attiva che inizia ad agosto e finisce a maggio, la seconda è chiamata fase passiva o di riposo ed è quella che va dal mese di maggio ad agosto. Qui di seguito i momenti salienti del ciclo vitale della pianta dello zafferano:

  • Agosto: semina dei nuovi bulbi;
  • Settembre: nascita delle prime foglie;
  • Ottobre e novembre: fioritura dei bulbi e raccolta dei fiori;
  • Da Dicembre a Maggio: crescita della pianta e nascita dei bulbi piccoli dalla pianta madre;
  • Giugno e Luglio: Periodo di riposo della pianta in cui si estraggono i bulbi, si selezionano i figli migliori e si conservano al buio e all’asciutto, si lavora il terreno e lo si prepara al mese di agosto, quando verranno ripiantati i bulbi.
Zafferano: principi attivi

I principali principi attivi presenti nello zafferano stigmi sono:

  • crocina: con i suoi derivati (glicosidi carotenoidici), di colore giallo e responsabili quindi del colore dello zafferano;
  • la picrocrocina, un glicoside amaro presente fino al 4% e responsabile del gusto;
  • un olio essenziale contenente il safranale (responsabile dell’odore dello zafferano).

Lo zafferano proprietà in erboristeria

Oltre al suo valore tradizionale come spezia e colorante, lo zafferano ha una lunga storia di uso medicinale che dura da oltre 2.500 anni. Lo zafferano è noto in medicina tradizionale per il trattamento di crampi e disturbi delle mestruazioni, ma, dalla mitologia alla scienza, questa spezia gialla e solare è anche un afrodisiaco naturale riconosciuto. Molte ricerche scientifiche hanno confermato il suo potere antidepressivo sull’umore, in particolare uno studio dell’Università dell’Ontario ha dimostrato le qualità stimolanti e afrodisiache dello zafferano. La notizia conferma quanto già si sapeva sin dall’antichità quando per curare l’impotenza si ricorreva ad alcuni cibi come la rucola, i molluschi (ricchi di zinco) e lo zafferano stesso. Quest’ultimo era già noto dai tempi di Avicenna, antico medico arabo, come elisir di sessualità e buon  umore.

Queste proprietà medicinali dello zafferano sono probabilmente dovute a una serie di composti contenuti all’interno di questa spezia, tra cui crocetina, crocine e safranale. Tali principi attivi risulterebbero di forti proprietà antiossidanti e scavenger di radicali e quindi fornirebbero una maggiore protezione contro una varietà di ossigeno reattivo specie e citochine pro-infiammatorie.

Prove di recenti ricerche in vitro e in vivo indicano che lo zafferano ha potenziali proprietà antitumorali (soppressore del cancro), antimutagene (prevenzione delle mutazioni), antiossidanti, antidepressive e di potenziamento della memoria. Risultano anche interessanti le proprietà chemio-preventive attribuite allo zafferano sulla base di studi sperimentali. Studi clinici mostrano inoltre la capacità dell’estratto di zafferano di:

  • riequilibrare il tono dell’umore;
  • in caso di depressione, stress e esaurimento mentale,
  • alleviare i sintomi della sindrome premestruale.
Zafferano: benefici per il trattamento della depressione lieve e moderata

Usato nella medicina persiana per il trattamento della depressione, ecco dello zafferano i risultati riportati recentemente in tre studi clinici randomizzati, in doppio cieco.

Il primo di questi studi, riportato dal Capasso (Fitoterapia, 2006), è stato effettuato su 30 pazienti con depressione lieve o moderata (punteggio della scala di Hamilton di almeno 18) ha evidenziato equivalenza terapeutica tra: lo zafferano (30 mg/die di un estratto idroalcolico per una durata di 6 settimane) e l’imipramina (Akhondzadeh e coll. (2004) BMC Complement Altern Med 4:12).

Gli stessi Autori hanno poi dimostrato, in due ulteriori studi, utilizzando lo stesso dosaggio e la stessa durata di trattamento, che lo zafferano era superiore al placebo (Akhondzadeh e coll. (2005) Phytother Res 19:148-151) e terapeuticamente equivalente alla fluoxetina (Noorbata e coll. (2005) J Ethnopharmarcol 97:281-284) in pazienti con depressione lieve o moderata (punteggio della scala di Hamilton di almeno 18; 20 pazienti per ciascun gruppo). Quando veniva paragonato al placebo, lo zafferano diminuiva il punteggio della scala di Hamilton da 23 a 10, mentre nei pazienti che ricevevano il placebo si osservava una diminuzione da 23 a 18. In questi studi sono stati utilizzati estratti idroalcolici (30 mg/die) standardizzati a safranale (il contenuto di safranale, per ogni capsula contenente 15 mg di estratto, era di 0.30-0.35 mg). Dose giornaliera di safranale adoperata: 0,60-0,70 mg.

Le erbe con migliore efficacia contro ansia e depressione: gli studi

Ansia e depressione sono prevalenti tra i malati di cancro, con un significativo impatto negativo. Molti pazienti preferiscono le erbe per alleviare i sintomi ai farmaci convenzionali che hanno un’efficacia/effetti collaterali limitati. Nello studio Herbal Medicine for Depression and Anxiety: A Systematic Review with Assessment of Potential Psycho-Oncologic Relevance sono stati identificati medicinali a base di erbe singole che potrebbero giustificare ulteriori studi nei pazienti oncologici.

La ricerca ha incluso i database PubMed, Allied and Complementary Medicine, Embase e Cochrane, selezionando solo studi randomizzati controllati su una singola erba tra il 1996 e il 2016 in qualsiasi popolazione per l’estrazione dei dati, escluse le erbe con potenziale noto di interazioni con i trattamenti contro il cancro. Tra le erbe più studiate, lavanda, passiflora e zafferano hanno prodotto benefici paragonabili agli ansiolitici e agli antidepressivi standard. Complessivamente il 45% degli studi ha riportato risultati positivi con minori effetti avversi rispetto ai farmaci convenzionali.

Zafferano: benefici per la sindrome premestruale, gli studi

Uno studio randomizzato controllato (Crocus sativus L. (saffron) in the treatment of premenstrual syndrome: a double-blind, randomised and placebo-controlled trial) ha esaminato gli effetti della supplementazione di zafferano sulla sindrome premestruale. Agha-Hosseini et al. (2008) hanno scoperto che le donne con cicli mestruali regolari che soffrono di sindrome premestruale che hanno assunto 30 mg/die di supplementazione di zafferano per otto settimane hanno riportato sollievo nei sintomi premestruali e nei livelli di depressione rispetto al placebo.

Zafferano: l’estratto vincente

SaffSerene è l’estratto di Zafferano più studiato al mondo (con studi clinici a supporto!). In questo estratto esclusivo di zafferano, titolato in safranale 2% e crocina 2% viene usata solo la parte più pregiata dello stigma, ossia la parte finale del filamento, denominata “Sargol” corrisponde alla primissima scelta. Gli stigmi sono provenienti dall’Iran perchè i migliori, mentre tutto il processo estrattivo viene realizzato in Europa.

Caratteristiche dell’estratto di zafferano SaffSerene:
  • agonista naturale del recettore Gaba-A delle benzodiazepine (e non interagisce con le benzodiazepine!),
  • aiuta a gestire lo stress, sostenendo l’equilibrio dell’umore,
  • favorisce le normali funzioni psicologiche,
  • allevia i sintomi della sindrome premestruale.

Zafferano proprietà: in erboristeria un aiuto per depressione, ansia, insonnia e aiuto per il sonno dei bambini autistici

L’estratto di zafferano titolato in safranale e crocina unito ad estratti di:

  • biancospino ed escolzia: risulta utile in caso di ansia, attacchi di panico, palpitazioni nervose, risveglio stanco accompagnato da forte stress mentale, preoccupazioni continue e ingiustificate, depressione post partum, sindrome premestruale. Si può assumere anche in gravidanza e allattamento;
  • melatonina granulare protetta con gomma arabica (Rossignol DA, Frey RE: Melatonin in autism spectrum disorders: a systematic review and meta analysis. Dev. Med Child Neurol 2011..) e L-Teanina di origine vegetale: è specifico per bambini irrequieti soprattutto in caso di spettro autistico, jet lag, difficoltà nell’addormentamento indicato soprattutto dopo i 40 anni in cui la produzione di melatonina tende a calare fisiologicamente; in alternativa, con melatonina granulare ricoperta con gomma arabica, olio essenziale di lavanda e oleolito di zafferano, in perle vegetali, è consigliato per prevenire i risvegli notturni;
  • valeriana e melissa: per l’effetto ansiolitico.

Dott.ssa Laura Comollo


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