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L’olio essenziale di arancio dolce cosa è e a cosa serve: un approfondimento utile per conoscere al meglio questo fantastico olio essenziale.

     


L’arancio dolce è un incrocio tra mandarino e pomelo e cresce in numerose varietà in tutto il mondo nelle zone temperate calde, semi-tropicali e tropicali. L’albero di arancio sembra aver avuto origine in Estremo Oriente nell’area tra l’Himalaya e la Cina sud-occidentale, e che sia stato portato nei paesi arabi nel IX secolo, e da lì probabilmente attraverso le isole del Mediterraneo fino alla Spagna e all’Italia intorno all’XI secolo. Si sa che gli alberi erano coltivati a Siviglia e a Palermo nel XIII secolo. Di arancio esistono centinaia di cultivar e innesti diversi, che possono comunque essere suddivise in 4 gruppi (Saunt, 1990): Navel (tipo var. Washington), arancia comune (tipo Valencia), arance rosse (tipo Sanguinello) e dolci (tipo Succhari).

Olio essenziale di arancio dolce: come si produce

Vi sono differenti metodi per estrarre le sostanze aromatiche dalla matrice vegetale: distillazione, spremitura a freddo, estrazione con solventi. Nel caso degli agrumi il metodo di estrazione prediletto è la spremitura a freddo. L’olio essenziale così prodotto viene poi spesso distillato. La parte usata: l’epicarpo sottile.

Col metodo della spremitura a freddo si ottiene un prodotto con caratteristiche più vicine a quelle dell’essenza presente nella matrice vegetale, perché non intervengono trattamenti chimici o termici. È utilizzato solo per essenze contenute in cellule superficiali in gran quantità, come nel caso dell’epicarpo dei frutti del genere Citrus (Rutaceae). A grandi linee il metodo consiste nella rottura per compressione delle tasche piene di essenza presenti sulla superficie della scorza, e poi nella raccolta dell’essenza così liberata. Il metodo è molto diverso dalla distillazione in corrente di vapore, e quindi il prodotto ottenuto sarà differente dagli oli essenziali ottenuti per distillazione. Il prodotto avrà caratteristiche più vicine a quelle dell’essenza presente nella matrice vegetale, perché nell’estrazione non intervengono filtri di tipo fisico e le temperature sono molto più basse. In genere l’olio essenziale da spremitura è sempre più ricco e complesso di quello da distillazione perché oltre a tutte le molecole volatili contiene anche molecole non volatili (questo vale anche per l’estrazione con solventi!) perché troppo pesanti, ma ancora profumate. Tra questi composti non volatili si trovano anche composti non profumati e poco interessanti, come ad esempio le cere e le paraffine, e composti profumati ma che presentano dei rischi, come ad esempio le furocumarine, molecole che causano problemi di fototossicità. Possono inoltre passare residui xenobiotici: è quindi fondamentale utilizzare solo frutti biologici. Cere e paraffine possono essere eliminate con il metodo della decerazione, che consiste nel mantenere gli oli essenziali in contenitori di acciaio di forma conica con agitatori, a temperature da –4 °C a –24 °C per una settimana almeno, per permettere il solidificarsi e depositarsi delle cere, per poi centrifugarli ed eliminare gli elementi inerti. Negli ultimi anni alcune aziende hanno iniziato a usare una tecnica di raffreddamento ultrarapido per velocizzare la solidificazione delle cere. Le furanocumarine e gli eventuali xenobiotici possono invece essere eliminati solo tramite distillazione frazionata. Una parte residuale di essenza rimane nel succo da spremitura, e viene recuperata per distillazione del succo stesso.

I moderni metodi principali per la spremitura a freddo sono:

  • pelatrice, dove i frutti vengono raspati e punzonati per liberare l’essenza;
  • estrattore Brown, dove dei rulli rotanti dotati di punte rompono le celle;
  • sfumatrice, dove le scorze già svuotate della polpa e macerate per un giorno vengono fatte passare in un rullo compressore che fa scoppiare le sacche;
  • Brown Peel Shaver, dove le scorze già svuotate vengono tagliate in quattro e fatte passare in un sistema di rulli compressori e lame che eliminano la parte bianca (albedo) da quella ricca in essenze (flavedo) e spremono le essenze da quest’ultima;
  • estrattore FMC, composto da un meccanismo a pressione che contemporaneamente sbuccia e spreme le scorze, aspira polpa e succo e li separa. Come per gli altri apparati, uno spray d’acqua lava l’essenza che viene poi raccolta, filtrata e separata per centrifugazione.

Se cerchi un olio essenziale di alta qualità, talmente puro da essere adatto per aromaterapia, oltreché diffusione e cosmesi, lo trovi qui da noi ed è l’olio essenziale di arancio dolce da arancio rosso bio di Sicilia, Citrus sinensis L. Osbeck, di GadoiMagnifica Essenza. Esso deriva dalla spremitura delle bucce di arancio rosso da coltivazione biologica, raccolte a 300m slm, in Sicilia con un innovativo macchinario che punge delicatamente le bucce senza grattarle. In tal modo l’olio essenziale è particolarmente puro. Il profumo è delicato e dolce. 100% puro e Made in Italy.

 


L’olio essenziale di arancio dolce: come riconoscerlo

Il colore dell’olio essenziale di arancio dolce varia da giallo paglierino a un moderato arancio-marrone.

Per quanto riguarda il suo profilo olfattivo, con un aroma caratteristico della buccia d’arancia, fruttata, dolce, verde-arancio con nota finale debolmente aranciata e aldeidica. Il profilo dipende molto dalla zona di provenienza, dal momento della raccolta, dalla varietà utilizzata ed anche dal metodo di spremitura a freddo utilizzato per ottenerlo. Le arance sanguinelle danno un olio rosso e dall’aroma più dolce (“arancio rosso”).


Olio essenziale arancio dolce: proprietà e uso

Secondo la letteratura scientifica, la proprietà fondamentale che potrebbe vantare un olio essenziale arancio dolce puro di alta qualità è quella di agire sul sistema nervoso centrale: arancio dolce infatti può avere un effetto tranquillizzante in caso d’ansia e può contribuire a diminuire stati depressivi minori. In particolare è stato il Rovesti (1973) a sperimentare l’utilizzo dell’olio essenziale nebulizzato nell’ambiente, nebulizzazione che ha esercitato un’azione stimolante del sistema nervoso centrale e leggermente antidepressiva.

Ecco come ti consigliamo di usarlo:

  • per effetto tranquillizzante in caso d’ansia, e per contribuire a diminuire stati depressivi minori, il miglior modo di usare l’olio essenziale d’arancio nel massaggio è di combinarlo ad altri oli essenziali, per donare al mix note fresche e fruttate. Per rafforzarne la sinergia guarda invece anche l’olio essenziale di incenso.
  • come efficace deodorante ambientale: si mescola molto bene con oli essenziali speziati come chiodo di garofano, pepe nero, zenzero ecc. Ideale per pot pourri.
  • per la pulizia e profumazione ambientale, una ricetta facile per la pulizia e la profumazione delle superfici: mescolare 150 ml acqua distillata, 8 ml aceto, 15 gocce di olio essenziale di Pino mugo, 6 gocce di olio essenziale di arancio dolce. Mettere in una bottiglia di vetro con nebulizzatore e ricordarsi di scuotere bene prima dell’utilizzo.

Olio essenziale di arancio dolce: attenzione alle adulterazioni

L’adulterazione si effettua in molti modi:

  • mescolando l’olio essenziale con terpeni citrici, olio essenziale d’arancio distillato o altri oli essenziali  citrici, limonene sintetico;
  • l’olio essenziale d’arancio dolce e amaro deterpenati, desesquiterpenati o concentrati sono mescolati a olio essenziale d’arancio dolce distillato;
  • molto spesso antiossidanti sintetici sono aggiunti per aumentare la conservabilità. L’olio essenziale d’arancio dolce viene a volte utilizzato per sostituire il bergamotto.

L’olio essenziale di arancio dolce: cautele

L’olio essenziale è a basso rischio di fototossicità. Conservare in contenitori sigillati, al riparo dalla luce e dal calore, se possibile in frigorifero.

Dott.ssa Laura Comollo


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