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Fumaria è pianta erbacea comune ed un valido aiuto per pelle, fegato e vie biliari: scoprilo in questo articolo.

     


La Fumaria (Fumaria officinalis) è una pianta erbacea con un’altezza media di 20–30 cm, fino ad un massimo di 50 cm che cresce ovunque: prati, campi, strade, in pianura ed in collina, ma in particolare abbonda negli orti e luoghi coltivati, dove è considerata infestante. E’una pianta annua che fiorisce in primavera che di solito preferisce zone di suolo smosso e fertile.

Fumaria: come riconoscerla

Fumaria presenta fusto glabro, eretto o prostrato parzialmente rampicante, foglie picciolate, alterne, verdi-pallide, bipinnate, colle foglioline pinnatifide, cuneiformi; i fiori sono riuniti in infiorescenze racemose lasse portanti oltre venti fiori, che sono di color rosa porpora più scuri all’apice e vagamente assomiglianti ad un calzino. Il frutto è una capsula: piccolo, sferico, depresso.

Come ci racconta il Dott. Scotti in “Flora medica della provincia di Como“, “la fumaria ha un’odore erbaceo, che sa alquanto di fuligine, ed un sapore amarissimo, che aumenta coll’essicazione, non più “mitigato” dalle parti aquee e mucillaginose dell’erba. Il nome deriverebbe dall’odore di fumo o di fuliggine che l’erba sfregata emana”.

Fumaria: le parti utili in erboristeria

Della Fumaria in Erboristeria sono utilizzate le parti aeree essiccate, intere o frammentate, di Fumaria officinalis L. raccolte in piena fioritura e contenenti non meno dello 0,4% di alcaloidi totali espressi come protopina. Le parti aeree della fumaria, infatti, contengono una trentina di alcaloidi: a uno di questi, la protopina o fumarina, si riconoscono azioni antiallergiche e antinfiammatorie.


Fumaria: proprietà e benefici

Molti Autori accettano le indicazioni della medicina popolare che attribuiscono le azioni diuretiche della fumaria ai sali di potassio, mentre l’acido fumarico agisce positivamente come depurativo in molte affezioni cutanee. Inoltre, l’azione generale della fumaria si riconduce a un’attività specifica a livello delle vie biliari dovuta agli alcaloidi.

  1. Fumaria e pelle: 

La fumaria è una pianta ad azione generale e profonda, come la bardana, e trova frequentemente utilizzo in molti disturbi cutanei, come ad esempio le dermatiti allergiche, sia per l’azione generale sia in applicazioni specifiche. L’uso proprio della medicina popolare che impiega la pianta nel trattamento di svariate dermatosi potrebbe essere giustificato dall’azione depurativa della fumaria e dalla presenza dell’acido fumarico che  agisce positivamente come depurativo in molte affezioni cutanee e compare, come sostanza di sintesi, in alcuni farmaci per il trattamento della psoriasi.

       2. Fumaria per fegato e vie biliari:

Fumaria è rimedio di drenaggio per fegato e reni. La Fumaria da tempo immemorabile viene utilizzata nella terapia delle affezioni epatobiliari:

  • fa parte delle piante raccomandate dalla Commissione E tedesca per i disturbi epatici e delle vie biliari assieme a: achillea millefolium, assenzio, carciofo, cardo mariano, chelidonia, curcuma, menta piperita, tarassaco;
  • la monografia della Commissione E tedesca precisa che le parti aeree fiorite della fumaria possono essere impiegate in caso di spasmi: della cistifellea, delle vie biliari del tratto gastro-intestinale;
  • si tratta di una pianta dall’azione anfo-coleretica, cioè che aumenta il flusso biliare insufficiente, lo frena quando è in eccesso e non agisce se non vi è necessità. L’azione anfo-coleretica sarebbe sostenuta dagli alcaloidi presenti nel fitocomplesso che presentano azione spasmolitica e anticolinergica. L’alcaloide protopina (maggioritario), ad esempio, manifesta azione spasmolitica, anticolinergica e antibatterica;
  • Fumaria risulterebbe anche efficace nelle epato-colecistopatie (Geffroy e coll., 1963).
  • molto spesso i disordini epatobiliari sono correlati a sindromi cefalgiche-emicraniche. Le variazioni del flusso biliare, infatti, sono all’origine delle discinesie biliari, fonti abituali di nausee, vertigini, pesantezza e dolori all’ipocondrio destro: la Fumaria è risultata efficace nel trattamento di queste emicranie epatiche nell’80% dei casi, in media. E’ soprattutto negli stati emicranici che questo medicamento si rivela prezioso, dato anche il fatto che sono pochi i mezzi di cui si può disporre.
  • interessante la segnalazione sulle applicazioni della Fumaria in chirurgia biliare sia come antispasmodico ad azione costante e antalgico biliare, sia come regolatore della coleresi.
  • Roux et coll. hanno sperimentato la fumaria in soggetti affetti da disturbi intestinali cronici e di origine biliare. Le modificazioni della motilità intestinale in rapporto alla modificazione della coleresi e alla cronicità si traduce con la comparsa di diarrea acquosa se si instaura l’ipercoleresi e da costipazione se domina l’ipocoleresi. Tale sintomatologia ha risposto in modo favorevole al trattamento con la fumaria, in un lasso di tempo di 3-4 settimane.
        3. Fumaria: altre azioni segnalate in letteratura scientifica
  • Particolarmente interessante è la segnalazione della benefica attività della pianta nei disturbi della secrezione salivare che si manifesta nei soggetti trattati con farmaci psicotropi (antidepressivi e neurolettici): la fumaria si è dimostrata infatti capace di limitare la diminuzione della secrezione salivare. Scrive Bruno Brigo, in “Salute e benessere con le piante nelle 7 età dell’uomo“: “la Tintura Madre di Fumaria, 30 gocce, 3 volte al giorno in un po’ di acqua, è indicata nella secchezza delle fauci indotta dalla terapia antidepressiva con i triciclici”.
  • Nell’anziano si mostra utile in quei casi ove si presenta frequentemente uno stato di insufficienza digestiva generale dovuta a una bassa secrezione enzimatica, nell’inappetenza, nelle litiasi non operabili, e come preventivo per combattere l’arteriosclerosi a condizione, ovviamente, che il suo impiego sia sufficientemente prolungato (J: Torlet, 1976).

Fumaria tintura madre come si usa

Si usa la Tintura Madre di Fumaria alla dose di 30 gocce, 3 volte al dì, a digiuno, per 2 settimane al mese, per soli 3 mesi consecutivi (Brigo, 1986).

Come detto sopra, Fumaria è rimedio di drenaggio per fegato e reni. Per il drenaggio si può anche associare a Tintura madre di carciofo e tarassaco. In ugual parti in flacone unico, 30 gocce diluite in acqua prima dei pasti per 20 giorni/1 mese.

Come drenante dermico fa parte di una preparazione a base di Tinture Madri dermopurificanti di Tétau: associata a Tintura Madre di Bardana e Tintura Madre di Viola tricolor, in parti uguali fino a raggiungere il totale di 125 ml della preparazione. La scelta è dovuta al fatto che: Bardana è il tipico rimedio delle disfunzioni anche infiammate della pelle, viola tricolore è antichissimo rimedio delle dermatosi e fumaria agisce come drenante dermico. Dosi per adulto: 50-70 gocce mattina, mezzogiorno e sera a digiuno. Diluire il prodotto in poca acqua e bere a piccoli sorsi trattenuti ogni volta per circa 1 minuto sotto la lingua per privilegiare un primo assorbimento da parte della mucosa orale.


Tossicità ed effetti secondari

La fumaria è ben tollerata e alle dosi terapeutiche non manifesta effetti secondari, a meno che non vi sia una particolare sensibilità individuale.

Dott.ssa Laura Comollo


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