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Oleoliti. Scopriamo insieme cosa sono, come si preparano gli oleoliti e i nostri consigli su come utilizzarli.

     


Gli oleoliti, o soluzioni oleose sono preparazioni estrattive costituite da principi attivi disciolti in veicolo oleoso generalmente vegetale (olio di oliva, di mandorle dolci, di arachidi, di sesamo; se vuoi approfondire sugli oli vegetali, o “oli vettore” leggi qui). Spesso sono ottenuti per macerazione (30-90 giorni) di piante in olio. Tutti i composti solubili in olio si trasferiscono così nell’olio fisso, che di conseguenza acquista ulteriori effetti terapeutici.

A cosa servono gli oleoliti?

Gli oleoliti furono esclusi dalla Farmacopea Ufficiale prima della seconda guerra mondiale e penalizzati dalla comparsa sul mercato di preparazioni topiche più leggere e meno grasse. Tuttavia, topicamente, né gli estratti acquosi né le Tinture Madri li eguagliano: l’olio è infatti il miglior solvente per le essenze ed estrae dalle piante anche molte altre frazioni lipofile interessanti (fosfolipidi, steroli, carotenoidi, tocoferoli, ad esempio), che si aggiungono alle sostanze eutrofiche per la pelle di cui ogni olio vegetale è già di per se stesso ricco. Inoltre, per le caratteristiche chimico-fisiche gli oli manifestano una particolare affinità con la pelle, ne mantengono l’equilibrio cellulare e l’elasticità e facilitano il passaggio nello strato più profondo della pelle delle molecole attive.

Gli oleoliti hanno molteplici utilizzi: sono ad esempio ottimi come oli da massaggio o da aggiungere creme corpo e viso, ma possono anche essere utilizzati al posto della crema corpo dopo il bagno, quando la pelle è ancora umida. Gli oleoliti vengono utilizzati in diversi ambiti:

  • nella cosmetica come base grassa per la preparazione di creme;
  • nella cura del corpo, principalmente per via esterna, applicati localmente o durante un massaggio.
  • in cucina, gli estratti oleosi contenenti in particolare piante aromatiche, i cosiddetti oli aromatici, sono largamente utilizzati per condire le pietanze;

Possono essere utilizzati nel campo erboristico farmaceutico e cosmetico per realizzare:

  • preparazioni solide per uso interno (oleoliti e silice o bamboo estratto secco, per adsorbimento): possono essere incorporati su polveri o meglio ancora su Silice micronizzata: si rende così possibile l’allestimento e la somministrazione di capsule contenenti liquidi oleosi, col vantaggio di mascherarne l’eventuale sapore sgradevole;
  • preparazioni liquide per uso interno e/o esterno (oleoliti o oli vegetali e oli essenziali): con facilità gli o.e. possono essere addizionati agli oleoliti per potenziarne l’attività o semplicemente per renderli facilmente dosabili, più palatabili e meglio tollerati;
  • preparazioni semisolide per uso esterno (oleoliti e/o oli vegetali più cera d’api, eventualmente aggiungendo anche oli essenziali).
  • Usati singolarmente, gli oleoliti sono sfruttati per le proprietà dovute al vegetale e all’olio specifico con cui sono stati realizzati. Ad esempio:
  • l’oleolito di carota e l’oleolito di iperico contribuiranno a ridurre le infiammazioni cutanee o ad accelerare la guarigione delle bruciature;
  • l’oleolito di calendula e l’oleolito di iperico serviranno ad attenuare e a curare le contusioni;
  • l’oleolito di calendula, l’oleolito di iperico, l’olio di rosa allevieranno le eruzioni cutanee e così via.

Elenco degli oleoliti più comuni:

  • Oleolito di Calendula : poiché l’olio di calendula si ottiene mettendo a macerare la materia vegetale in olio di semi di girasole, è chiaro che le sue caratteristiche fisiche e chimiche dipenderanno in parte dal tipo e dalla qualità dell’olio fisso usato. L’olio ha il colore giallo arancio tipico dei fiori di calendula. Ha effetto benefico sulla pelle e può venire usato da solo su capillari dilatati, vene varicose, contusioni, anche se è preferibile aggiungervi 1 o 2 gocce degli o.e. appropriati per alleviare queste ed altre affezioni. si associa all’olio di mandorle; è impiegato per il potere antinfiammatorio e riparatore.
  • Oleolito di Iperico: anche in questo caso le caratteristiche fisiche e chimiche del prodotto finito dipenderanno in parte dall’olio fisso (per tradizione quello d’oliva) usato nel processo di macerazione. L’olio che si ottiene ha un colore rosso scuro, dovuto alla presenza di ipericina. Essendo un antinfiammatorio, l’iperico è utile nelle lesioni a carico del tessuto nervoso, oltre che nelle patologie che comportano infiammazione dei nervi (nevralgia, sciatica e fibrosite).
  • Oleolito di Carota: prodotto ad esempio da Flora srlcon olio di sesamo e carote (50%) pressati a freddo e vitamina E di origine vegetale. Ottimo per la pelle secca, sottile, rugosa, fredda e screpolata, si consiglia per la cura del viso ad azione emolliente ed anti-tempo. Ridona lucentezza e vitalità all’epidermide, facilitando anche l’abbronzatura.
  • Oleolito di Arnica Montana: E’ un ottimo macerato glicerico ad uso cosmetico per la cura della pelle, con proprietà astringenti utili per pelli impure e irritate. è indicato come coadiuvante nel lenire l’epidermide nei traumi leggeri da cadute, nel trattamento di piccoli edemi o ematomi locali e nel rinvigorire il cuoio capelluto. Olio vegetale puro 100% è prodotto ad esempio da Flora srl con olio di oliva, sesamo e girasole pressati a freddo e fiori di arnica macerati (30%), vitamina E di origine vegetale.

Come si applica un oleolito?

L’applicazione di un oleolito sulla pelle va fatta in piccole quantità: ad esempio 3-4 gocce sul viso, due sugli zigomi, una sulla fronte. A seguire si massaggia delicatamente fino a completo assorbimento. Normalmente l’applicazione dell’oleolito va fatta la sera prima di andare a dormire (Penazzi, 2006).


Quali preparazioni si possono fare con gli oleoliti?

Gli oleoliti, o oli grassi infusi, sono un ottimo materiale di partenza per produrre creme o unguenti, oppure possono essere utilizzati come oli da massaggio o per applicazioni locali. Se si volesse realizzare un unguento, ecco un esempio di procedimento: utilizzare 1 parte di cera d’api per 5-7 parti di oleolito, mettere l’oleolito a bagnomaria e aggiungere la cera a pezzetti o grattuggiata, mescolando bene con un mixer fino a che la cera non sia completamente svanita, spegnere e versare nel recipiente adatto. Una volta tiepidi, aggiungere vitamina E. Esempio, unguento alla Calendula: 79 gr di oleolito di calendula, 20 gr cera d’api, 1 gr vitamine E (tocoferolo).

Dott.ssa Laura Comollo


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