Seleziona una pagina

Sai il macerato glicerico fico a cosa serve? Ecco un approfondimento sul macerato glicerico di fico: a cosa serve e come usarlo al meglio per sfruttare tutte le sue proprietà. Con questo importante gemmoderivato potrai combattere i disturbi digestivi provocati da stress e ansia e molto altro.

     


Così come il gemmoderivato di mirtillo rosso (Vaccinum vitis idaea) è il rimedio specifico di tutti i disturbi che interessano il colon e il gemmoderivato di tiglio (Tilia Tomentosa) per il sistema nervoso, il gemmoderivato di fico (noto anche come Ficus carica macerato glicerico) lo è per lo stomaco e per l’esattezza, l’indicazione principale del gemmoderivato di fico è per le manifestazioni psicomatiche legate alla sfera digestiva.

Cos’è il gemmoderivato di fico

Si tratta di un macerato glicerico ottenuto dalle gemme della pianta di Ficus carica L. (Fico). I principi attivi vengono estratti dalle giovani parti della pianta (germogli, gemme, ecc) attraverso una soluzione di acqua, glicerina e alcool, ma a differenza della tintura madre il gemmoderivato è caratterizzato da una gradazione alcolica inferiore.


Macerato glicerico fico a cosa serve?

Il gemmoderivato di fico manifesta un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, mediante una probabile azione diencefalica, in quanto regolarizza la motilità e la secrezione gastroduodenale. E’ importante utilizzarlo tutte le volte che si rileva alla base del disturbo funzionale una netta componente nevrotica (stress ansia). Oltre a normalizzare la secrezione gastrica svolge un ruolo molto interessante di cicatrizzazione
sulla mucosa gastro-duodenale. Per le sue virtù sulla mucosa gastroduodenale, ficus carica è anche usato nel trattamento dell’ulcera gastrica e gastroduodenali e nelle gastriti. 

Macerato glicerico di fico proprietà

Le proprietà del gemmoderivato di fico sono:

  • normalizzante la motilità e la secrezione gastro-duodenale;
  • antidiastonica;
  • antispasmodica;
  • antiallergica.

Macerato glicerico di fico a cosa serve: quando usarlo

Grazie alle sue proprietà, il gemmoderivato di fico è consigliabile utilizzarlo nei seguenti casi:

  • disfagia esofagea (difficoltà a deglutire di cibo o acqua)
  • turbe dispeptiche  (alitosi, nausea, rigurgito, gonfiore addominale, eruttazione..è il caso della cosiddetta “cattiva digestione”);
  • affezioni gastroduodenali in genere (dalla dispepsia ai casi di gastroduodenite, ulcera gastroduodenale);
  • distonie neurovegetative;
  • allergia solare;
  • trauma cervicale (cefalea, vertigini, astenia);
  • ansia e depressione;
  • nevrosi ad impronta fobico – ossessiva;
  • nell’ipercloridria (aumento di succo gastrico abnorme in seguito a stress emotivo e ad altre forme patologie che che portano all’ulcera peptica) e nell’ipocloridria (sintomo comune di svariate patologie, come l’anemia perniciosa, la gastrite atrofica ed il cancro allo stomaco),
  • nell’ernia iatale (patologia che interessa lo stomaco causando la risalita di una sua porzione verso la cavità toracica),
  • nelle sensazioni generalizzate di stanchezza fisica e mentale: ci si sente senza forza al minimo sforzo  (“astenia psicofisica”);
  • nella spasmofilia (sindrome caratterizzata da ipereccitabilità neuromuscolare, di solito latente, che può manifestarsi con malesseri, spasmi, formicolii ecc., che vede, oltre a un disturbo della distribuzione degli ioni Calcio, una netta componente emotiva);
  • nelle cinetosi (mal d’auto ecc.).

Da notare, anche il colon irritabile (così come il reflusso esofageo) è spesso associato a condizioni psicologiche con elevato livello di ansia. L’azione positiva di Ficus nei disturbi gastrici conferma i rapporti che collegano stomaco e corteccia cerebrale.

Può essere inoltre inserito, unitamente ad altri presidi terapeutici, nella terapia dell’obesità o sovrappeso di origine psicosomatica. Contribuirà, infatti, oltre a normalizzare la secrezione gastrica e a regolare l’appetito, a diminuire la componente ansiosa che spesso si associa a questo stato. 


Gemmoderivato di Fico: più possibilità di utilizzo

Associato al gemmoderivato di tiglio in caso di distonia neurovegetativa, ansia

In caso di gastrite in letteratura scientifica viene consigliata l’assunzione di 50 gocce di gemmoderivato di fico in acqua prima di pranzo e cena e di 20-40 gocce in acqua di gemmoderivato di tiglio prima di coricarsi per cicli di 20 giorni al mese per 2-3 mesi (primavera-autunno); (guarda anche il nostro integratore Gastro rebuild).

In caso di stress in letteratura scientifica si consiglia l’assunzione di 50 gocce di gemmoderivato di fico in acqua prima di pranzo e cena e di 20-40 gocce in acqua di gemmoderivato di tiglio prima di colazione e di coricarsi per cicli di 20 giorni al mese per 2-3 mesi. (in caso di stress-ansia guarda anche il nostro integratore specifico).

Associato invece al gemmoderivato di abete e di tiglio il gemmoderivato di fico è utile in caso di fibromialgia. Di solito in letteratura scientifica si consiglia di assumere 20-40 gocce in acqua di gemmoderivato di tiglio prima di colazione, 50 gocce in acqua di gemmoderivato di fico prima di pranzo e 50 gocce in acqua di gemmoderivato di abete prima di cena, per cicli di 2-3 mesi (20 giorni di trattamento e 10 di pausa).

Associato al gemmoderivato di olivo in caso di nevralgia facciale

Il gemmoderivato di Olivo (Olea europea) è stato impiegato da Tétau nel trattamento della nevralgia del trigemino congiuntamente a Ficus carica. Di solito viene prescritto di assumere 50 gocce in acqua del gemmoderivato di olivo,  prima di colazione e  di assumere 50 gocce in acqua di gemmoderivato di fico prima di cena per cicli di 2 mesi su 3.

Associato al gemmoderivato di rosmarino in caso di dispepsia

Associato al gemmoderivato di rosmarino in caso di dispepsia: di solito in letteratura scientifica si consiglia di assumere 50 gocce in acqua di gemmoderivato di rosmarino prima di colazione e 50 gocce in acqua di gemmoderivato di fico prima di pranzo e cena per cicli di 2-3 mesi (20 giorni di trattamento e 10 di pausa).


Gemmoderivato di Fico: la posologia

Ficus carica gemmoderivato (M.G. 1 DH) è consigliato assumerlo un quarto d’ora prima dei pasti principali oppure in un’unica somministrazione giornaliera se associato a gemmoderivati complementari. Ficus carica gocce (M.G. 1 DH) si assume con queste posologie: 30-50 gocce un quarto d’ora prima dei pasti principali  diluite in mezzo bicchiere d’acqua e sorseggiate lentamente oppure 70 gocce in un’unica somministrazione giornaliera in associazione. Te lo proponiamo qui.


Controindicazioni

Pianta generalmente considerata sicura alle dosi consigliate. Non assumere in caso di allergia e sensibilità personale. Evitare l’assunzione del gemmoderivato in gravidanza ed allattamento.

Dott.ssa Laura Comollo


Per qualsiasi chiarimento o per maggiori informazioni Contattaci.

Seguici sui nostri canali Facebook Instagram

TUTTI I DIRITTI RISERVATI, IL PRESENTE TESTO NON E’ RIPRODUCIBILE SENZA ESPRESSA AUTORIZZAZIONE DI ERBORISTERIA COMO


Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.


Bibliografia:
  • Brigo, B.: L’uomo, la fitoterapia, la gemmoterapia. Ed. tecniche nuove, Milano 1997.
  • Brigo, B.: Fitoterapia e Gemmoterapia nella pratica clinica. La Grafica Briantea, Como 1991.
  • Brigo, B.: Salute e benessere con le piante. Ed. Gribaudo, Verona, 2009.
  • Campanini, E.: Manuale pratico di gemmoterapia. Ed. Tecniche nuove, Milano1996.
  • Campanini, E.: Terapie complementari in geriatria, Ed. Tecniche nuove, Milano 2011
  • Bergeret, C., Tétau, M.: La Phytothérapie renovée. Ed. Maloine. Paris.
  • Duraffourd, C., D’Hervicourt, L., Lapraz, J.C.: Cahiers de Phytothérapie, 1,2,3,4, Masson, Paris 1983-1985.
  • Henry, P.: Bases biologiques de la gemmothérapie, Saint-Norbert, Tongerlo A. Belgio 1959.

Pin It on Pinterest

Share This